In parlamento

Dopo 20 giorni di vacanza riapre il Parlamento. E il risk ci riprova al Senato. Ecco cosa ci aspetta da lunedì 9

di red. san.

Dopo venti giorni filate di vacanze, anche deputati e senatori tornano ai banchi. Ricominciano lunedì in aula alla Camera e da martedì al Senato. Ma, come al solito, non sarà una ripartenza al fulmicotone dopo panettoni, torroni e calze.

Via al milleproroghe
Smontati albero e presepe, per il Parlamento non mancano le novità: a cominciare dall'avvio dell'esame dei tre decreti legge di fine anno: sulle banche, sul Mezzogiorno e sul milleproroghe che per la sanità riserva lo spostamento delle date per la governance farmaceutica e per la nuova remunerazione della filiera distributiva del farmaco, attesa ormai da anni.

L'inverno bollente
La stagione che si apre sarà cruciale per il Parlamento. Le attese sono per le due decisioni della Consulta: la prima già da mercoledì 11 per il referendum sul Jobs act, la seconda dal 24 sempre di questo mese per il giudizio sull'Italicum. Soprattutto la partita sulla legge elettorale è decisiva e i tempi di soluzione – oltreché i contenuti naturalmente – determineranno le sorti della Legislatura e il momento del voto anticipato: prima di giugno, in autunno o nella primavera 2018, le tre ipotesi sul campo. Anche se la soluzione autunnale sembra la meno probabile, visto anche l'incrociarsi con la legge di Bilancio 2018. A dispetto della temperatura polare, aspettiamoci dunque un inverno parlamentare caldissimo.

Subito all'incasso
In questa situazione politica, è ovvio, a farne le spese saranno le leggi in cantiere. Di qui, quando sarà possibile, il tentativo di portare all'incasso il possibile, e di farlo il prima possibile. Prima che le Camere vengano sciolte…

Il risk ci prova, ma…
Anche per la sanità naturalmente si cercherà di accelerare i tempi. Da martedì il risk riprende in aula a palazzo Madama, ma, dato il calendario, non sarà una discesa arrivare all'approvazione del testo già in gran parte votato prima di Natale. Martedì pomeriggio ci sono infatti prima l'informativa del contestatissimo ministro Poletti, poi la richiesta d'urgenza per una commissione d'inchiesta sul Monte dei Paschi; ci sarà spazio mercoledì mattina, ma non il pomeriggio quando le Camere si riuniranno in seduta comune per l'elezione di un giudice della Consulta; la seduta del mattino di giovedì sarà ancora “disponibile”, sempreché non si verifichi la solita “fuga del trolley” verso casa dei senatori che anticipano il week end. Insomma: tutto da verificare. Senza scordare che in ogni caso la legge - non ancora… - dovrà tornare alla Camera, con tutti gli inconvenienti politici di una situazione politica quanto meno accidiosa.

Camera, tra omnibus e consenso informato
Alla Camera invece va avanti alla Affari sociali tra audizioni e discussioni l'ex omnibus Lorenzin su Ordini e trial clinici. Ma il testo sarà certamente modificato e tornerà al Senato in terza lettura. In quali tempi? Sempre alla Affari sociali va segnalato per giovedì pomeriggio il termine per la presentazione degli emendamenti al testo unificato sul consenso informato.

Concorrenza desaparecida
In tutto questo, l'altro (ultima?) legge che sembrava “in canna” è la concorrenza, collegata addirittura alla manovra 2015. Approvata dalla Camera, è al Senato da tempo immemore e aspetta di affacciarsi davvero in aula. Ma sembra che abbia non troppi sponsor… Anche nel Governo-fotocopia? Si capirà dal prossimo calendario dell'aula del Senato, anche se la sua approvazione (con modifiche) ancora non basterebbe. Intanto qualcuno si frega le mani e fa gli scongiuri perché la legge non passi…


© RIPRODUZIONE RISERVATA