In parlamento

Lorenzin al question time su incendio Pomezia: «Non c’è amianto, sulla diossina si attendono dati»

di B.Gob.

Aria libera da amianto, diossina da verificare. Intervenuta al question time alla Camera sollecitato da Sinistra Italiana, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha in parte tranquillizzato rispetto alle notizie, diffuse ieri dalla Procura della Repubblica di Velletri e rilanciate da alcuni gruppi parlamentari e dall’Osservatorio nazionale amianto, sulla dispersione di fibrille della sostanza cancerogena, causa di asbestosi, in seguito all’incendio divampato venerdì 5 maggio a Pomezia, a sud di Roma, nell’azienda Eco X di stoccaggio e smaltimento di rifiuti in plastica.
«Non c’è presenza di fibre di amianto nell’aria», ha affermato Lorenzin, confermando quanto divulgato anche dalla Regione Lazio, secondo cui , stando a quanto comunicato dal Centro di riferimento regionale amianto alla Asl Roma 6, «i risultati degli accertamenti con le micro fotografie non confermano una significativa dispersione di fibre di amianto all'intorno dello stabilimento, il particolato raccolto mostra l'assenza di fibra di amianto e allo stesso tempo mostra una prevalenza di materiale organico di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali».
In merito alla eventuale presenza di diossina, ha proseguito Lorenzin durante il question time, «l’Arpa ha riferito che i dati saranno disponibili da domani, in quanto richiedono tempi di analisi maggiori. L’Arpa - ha spiegato la ministra - ha evidenziato che sono ad oggi disponibili solo i valori delle polveri sottili pm10 relativi al giorno dell'incendio e quello successivo, cioè il 5 e 6 maggio: i valori sono risultati superiori ai limiti previsti dalla legge ma limitatamente alle immediate vicinanze dello stabilimento e non nei centri abitati adiacenti». L’agenzia ha «in ogni caso precisato che gli stessi risultano analoghi ai valori registrati nel centro di Roma nei periodi invernali di particolare criticità di inquinamento». Rispetto alla presenza di idrocarburi policiclioci naromatici, «l’Istituto zooprofilattico ha comunicato che i risultati delle prime rilevazioni su 9 campioni di vegetali raccolti nelle vicinanze del sito dell'incendio hanno dato esito negativo».
Insoddisfatto il deputato Stefano Fassina, promotore dell’interrogazione, così come i responsabili dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona). «Anche dopo la risposta della ministra della Salute Lorenzin, alla nostra interrogazione sull’impatto delle emissioni nocive a seguito del rogo che ha distrutto la Eco X, le preoccupazioni rimangono. Preoccupazioni su una vicenda che ha ancora elementi di incertezza, visto che alcune analisi non sono ancora disponibili. In questi casi, come ci ha ricordato l’ex Procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola, è necessario mettere in atto un principio fondamentale che vige in materia ambientale: il principio di precauzione. Nel momento in cui si ha incertezza di una cosa è utile prevenire magari eccedendo piuttosto che il contrario».
Mentre da Ona affermano: «La ministra, nel rispondere al question time, sostiene che non ci sarebbero fibre aerodisperse. Intanto sarebbe stato più opportuno che avesse precisato quando, dove e come sono stati effettuati i rilievi e il tipo di tecnica utilizzata, anche e soprattutto rispetto ai venti prevalenti. Una cosa è certa: poiché le strutture andate a fuoco contenevano amianto, è evidente che le fibre si sono aerodisperse nell'ambiente circostante. Rimaniamo in attesa, dunque, di ricevere dal ministero dell’Ambiente e dagli enti deputati più specifiche indicazioni in ordine alla quantità di amianto presente nello stabilimento andato a fuoco e tutti i dati relativi agli altri agenti cancerogeni, ivi compresa la diossina».


© RIPRODUZIONE RISERVATA