In parlamento

La concorrenza sbarca in Aula. Vaccini, ddl Lorenzin e biotestamento: settimana decisiva in Parlamento

di Lucilla Vazza

È cominciato oggi alle 13 a Montecitorio l’esame in aula sul testo del ddl Concorrenza, riveduto e corretto dalle commissioni Finanze e Attività produttive. Ma l’iter ormai più che biennale della legge sulla concorrenza non è ancora finito, perché dopo le ultime correzioni delle commissioni, il testo approvato dovrà tornare al Senato per la quarta lettura. Per questo il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile ha chiesto ai deputati uno «sforzo» per arrivare prima possibile al via libera definitivo. La legge in teoria “annuale” sulla concorrenza è in ballo dal 20 febbraio 2015, quando fu presentata alla Camera, collegata la legge di bilancio di allora.

«L’iter di questo ddl - ha detto Gentile in Aula in apertura della discussione generale - è stato lungo, travagliato e laborioso: a volte per ragioni esterne, a volte le vecchie lobby si sono mosse in Parlamento, altre volte il Governo ha dovuto ammettere i propri ritardi». Sottolineando che il provvedimento «è stato discusso a iosa nelle Commissioni e nelle Aula del Parlamento» e dunque «non abbiamo più tempo da perdere».

E a favore di un’accelerazione al via libera si sono espressi il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e il presidente dell’Antitrust, Antonio Pitruzzella.

Per quanto riguarda il capitolo della sanità le ultime modifiche si concentrano su regole più stringenti per l'attività degli odontoiatri: si chiede che l’esercizio sia consentito solo a chi è abilitato e alle società operanti nel settore le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all'albo e dove operino soggetti in possesso dei titoli abilitanti.

Ma il vero piatto forte del provvedimento riguarda le farmacie e l’ingresso delle società di capitale. Nel testo resta il tetto al 20%: le società di capitale potranno controllare le farmacie, ma dovranno rispettare il limite massimo del 20% su base regionale. Nei due anni di tira e molla non è passata la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, che continueranno a essere venduti solo in farmacia.

Sempre in Aula oggi alla Camera avviata la discussione sul provvedimento per l’Istituzione e disciplina della rete nazionale dei registri dei tumori.

Commissione Affari sociali: limature al ddl Lorenzin
Da mercoledì in commissione Affari sociali, in sede referente, lavoro a tambur battente sul ddl Lorenzin su cui pende una spada di Damocle di 100 emendamenti solo all’articolo 3 del testo che ridisegna il futuro delle professioni sanitarie.

Le modifiche proposte alla Camera stravolgono il testo uscito dal Senato. Nelle prossime settimane partirà la discussione in Aula e non sarà semplice trovare la quadra, ma la ministra Lorenzin qualche giorno fa ha rassicurato sull’approvazione del provvedimento entro fine legislatura.

Commissione Igiene al Senato: vaccini e biotestamento
Altro tema scottante all’esame del Parlamento è quello dei vaccini, il decreto legge che introduce l’obbligo vaccinale nelle scuole ora è in commissione Igiene e sanità.
I senatori saranno alle prese con una mole di circa 300 emendamenti oltre a una decina di ordini del giorno presentati. Ma la strada è in salita e l’obiettivo è portare il testo in Aula tra una settimana appare poco più che una buona intenzione.

Lavoro di cesello, infinito, sempre in commissione Sanità, è quello sul testo del ddl biotestamento che proverà a uscire dal pantano delle richieste di correzioni, ma non sarà semplice. Da calendario lo sbarco in Aula per la discussione era stato fissato per domani 27 giugno, ma non è realistico pensare che ci si arrivi. Gli ultimi emendamenti al testo arriveranno entro le 17 del 28 giugno.

La senatrice Emilia De Biasi, presidente della Commissione Igiene, aveva dichiarato che lavorando d’impegno e con le giuste sinergie (trasversali) si potrebbe portare il testo in aula per fine luglio. Una richiesta di accelerazione sull’approvazione della legge era arrivata nei giorni scorsi anche dal presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso: «Gravissimo non portare a termine legge biotestamento». Ma i nodi sul testamento biologico sembrano inestricabili e appaiono tutt’altro che scontate le alleanze “tattiche” per procedere a tappe forzate (e senza relatore) verso il sì finale.


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