In parlamento

Vaccini, il decreto attende il via libera alle formulazioni monocomponenti. «Passa» solo l’articolo 2

di Barbara Gobbi

Poco o nulla di fatto: l’esame in Aula del Senato del provvedimento sull’obbligo vaccinale a scuola da zero a sedici anni è inciampato sull’articolo 1. Manca tutt’ora all’appello, infatti, la Relazione tecnica richiesta alla Ragioneria Generale dello Stato dalla V commissione Bilancio, all’emendamento - riformulato dalla relatrice Patrizia Manassero - che prevede tra le procedure d’acquisto dei vaccini obbligatori anche quelle per formulazioni monocomponenti. Una modifica fondamentale, che viene incontro soprattutto alle richieste dei genitori, scettici o contrari, rispetto all’ipotesi di sottoporre i propri figli che siano già naturalmente immunizzati alla profilassi “a pacchetto” - oggi di fatto l’unica disponibile sul mercato - in formulazione esavalente o tetravalente. «Non avrebbe senso - afferma la relatrice Manassero - inserire questa previsione nella legge, senza dare un input di legge al Mise e senza stimolare in questa direzione, di conseguenza, le aziende produttrici ».

Il placet della Ragioneria è un passaggio fondamentale per la V Commissione: se non dovesse arrivare, inevitabilmente la Bilancio boccerebbe le monovalenti. E poiché all’articolo 1 si riferiscono tutti gli altri del provvedimento, salvo l’articolo 2 “Iniziative di comunicazione e informazione sulle vaccinazioni”, è soltanto su quest’ultimo che l’Aula è riuscita ad esprimersi. In un clima di grande caos, alimentato dagli attacchi dell’opposizione e da questioni procedurali complicate dall’accantonamento dell’art. 1.

Mercoledì 19 luglio però - la relatrice ne è convinta - l’esame a Palazzo Madama dovrebbe concludersi, in vista di un rapido passaggio alla Camera, già la prossima settimana (la scadenza è il 6 agosto).

Il voto sull’articolo 2. “Passa” una modifica di rilievo: quella che dà anche a Mmg, pediatri di libera scelta e farmacisti la possibilità di partecipare alle iniziative di comunicazione sui contenuti del decreto, cui la nuova legge chiama il ministero della Salute; per il resto, rimangono invariate le autorizzazioni di spesa (200mila euro per il 2017 al capitolo comunicazione) e la destinazione degli introiti delle multe incassate dalle famiglie inadempienti: il 50% dell’importo sarà riassegnato, per il 2017 e per il 2018, a Miur e Salute per iniziative di formazione del personale docente e di educazione di alunni e studenti. Queste potranno coinvolgere le associazioni di genitori ma anche - altra modifica passata in Aula - le associazioni di categoria delle professioni sanitarie.
Infine, è passato l’emendamento Art. 1 - Mdp con il quale si stabilisce che la Salute dovrà favorire iniziative di comunicazione e informazione «per promuovere un’adesione volontaria e consapevole alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale».


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