In parlamento

Vaccini a scuola, il Senato approva. Lorenzin: «Obiettivo centrato». Voto alla Camera il 28 luglio

di Barbara Gobbi

Con 172 sì, 63 no e 19 astenuti il decreto che introduce l’obbligo vaccinale a scuola per 10 profilassi (mentre quattro sono «ad offerta attiva e gratuita») passa l’esame dell’Aula del Senato. «Un passo avanti per la tutela della salute degli italiani», è il commento a caldo via twitter del premier Paolo Gentiloni. Mentre la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, sempre presente in questi giorni a Palazzo Madama, tra le polemiche infuocate che a tratti hanno caratterizzato l’esame del provvedimento, ne ha difeso l’impianto: il decreto - ha spiegato - esce dal Senato cambiato, ma non depotenziato. Resta l’obbligatorietà delle vaccinazioni, restano le sanzioni e si aggiunge un richiamo attivo nei confronti dei genitori. Quindi, l’obiettivo è assolutamente centrato». «Il decreto-legge è molto cambiato e migliorato ed è normale che sia così - aveva già spiegato durante le dichiarazioni di voto Emilia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato - perché questo è il ruolo del Parlamento, non dimentichiamolo. Noi non ratifichiamo, noi lavoriamo e modifichiamo, se del caso; è il nostro ruolo costituzionale». Soddisfatta del nuovo volto del decreto, la titolare del Miur, Valeria Fedeli: «È una norma di civiltà che tiene insieme il diritto alla salute e quello all’istruzione - ha spiegato -. Pensata ed elaborata a beneficio delle nuove generazioni. Credo sia giusto aver previsto anche una campagna informativa per le famiglie, le comunità e gli istituti scolastici e tutti i soggetti che sono parte di questo processo».

Le prossime tappe. Intanto, il primo via libera al decreto legge che introduce l'obbligo vaccinale a scuola è arrivato in un’Aula incandescente. L’asse Pd-Forza Italia che ha caratterizzato la discussione anche in commissione “tiene”, e alla fine la legge di conversione in otto articoli “passa”. La Camera approverà definitivamente il Dl vaccini venerdì prossimo, 28 luglio (con le dichiarazioni di voto finali fissate a partire dalle 10). La discussione generale sul decreto legge da parte dell'Assemblea si terrà mercoledì 26 luglio, dalle 16,30. Non viene escluso, secondo quanto si apprende, il ricorso al voto di fiducia da parte del Governo. Deadline per la conversione, il 6 agosto.

I contenuti principali. Il provvedimento istituisce l'obbligatorietà su 10 vaccini e prevede l'“offerta attiva e gratuita” per altri quattro, sulla base del calendario di nascita in vigore per bambini e ragazzi tra zero e sedici anni. La mancata adesione alla profilassi, fino a sei anni, comporterà l'impossibilità di iscriversi ad asili nidi e scuole materne. Mentre da sei a 16 anni agli alunni non ”coperti” la scuola dell'obbligo sarà comunque garantita, ma le famiglie inadempienti, che in ogni caso prima andranno contattate in vista di un'adesione consapevole dalla Asl, se recidive dovranno pagare multe da 100 a 500 euro (in base al numero di profilassi non effettuate).

Le modifiche al Senato. Il decreto legge 73, varato dal Consiglio dei ministri il 19 maggio scorso e fortemente voluto dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, è stato decisamente modificato nel passaggio al Senato: intanto i vaccini obbligatori passano da 12 a 10, poi sparisce dal testo ogni riferimento al rischio di perdita della potestà genitoriale, fortemente contestato fuori e dentro il Parlamento. Le multe inizialmente previste nel provvedimento potevano arrivare fino a 7.500 euro: ora la sanzione massima prevista è pari a quella da 500 euro preventivata inizialmente. Ancora: si snellisce decisamente la comunicazione tra scuole e Asl, a tutto vantaggio delle famiglie: saranno le scuole a trasmettere alle aziende sanitarie gli elenchi di tutti i propri iscritti, per poi vederseli restituire “spuntati” con i nomi dei vaccinandi. Solo a questo punto scatterà l'invito alle famiglie a “regolarizzare” i certificati vaccinali dei propri figli. Scendono in campo le farmacie, che fino all'ultimo si è cercato di coinvolgere nell'attuazione del provvedimento: d'ora in poi la prenotazione delle vaccinazioni si potrà fare anche lì, attraverso il Cup. A regime, il monitoraggio costante della situazione epidemiologica e vaccinale, necessaria anche per consentire interventi correttivi delle politiche di profilassi, sarà affidata all'Anagrafe nazionale vaccini, istituita sempre dal Senato. Così come viene potenziata la farmacovigilanza sugli eventuali eventi avversi. E il nuovo testo potenzia con risorse umane (20 “comandi” in forza al ministero della Salute) e finanziarie (in tutto fino a 1,4 milioni di euro per 2017 e 2018) l'iter della definizione delle procedure di ristoro dei danneggiati da trasfusione o da vaccini obbligatori.


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