In parlamento

Lorenzin: «Tutto il tempo necessario e massima sicurezza per recuperare i vaccini»

I bambini che dovranno recuperare i vaccini «avranno tutto il tempo necessario» e lo faranno «nella massima sicurezza». Lo ha ribadito la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, commentando l’approvazione della legge sull’obbligo vaccinale. «Il decreto prevede una prima fase in cui si presenta una certificazione entro il 31 ottobre, poi c’è tempo fino al 10 di marzo per presentare la documentazione - ribadisce -. C’è tutto il tempo per mettersi in regola. I bambini che non hanno avuto le vaccinazioni e le devono cominciare non le faranno tutte insieme, ma seguiranno il calendario vaccinale. Non c’è nessun rischio per i figli, il Servizio sanitario nazionale non autorizzerebbe mai misure che possono mettere in pericolo la salute dei minori».

«Noi facciamo esattamente il contrario - aggiunge Lorenzin -, la vogliamo garantire sia per quelli vaccinati sia per quelli, e sono tanti, che sono troppo piccoli per avere le vaccinazioni o non possono averle e hanno diritto di vivere in una società sicura. I vaccini hanno salvato negli ultimi 200 anni milioni e milioni di persone, sono sicuri, sono il farmaco più testato e validato al mondo, sono l’arma numero uno che abbiamo per la nostra salute».

Insomma, Lorenzin getta ancora acqua sul fuoco delle polemiche anche se non sono mancati momenti di tensione davanti Montecitorio dove tre deputati del Pd (Elisa Mariano, Ludovico Vico e Salvatore Capone) sono stati aggrediti e insultati da alcuni dei manifestanti no-vax: rifugiati dentro un’auto sono stati messi in salvo dalla Digos.

Anche il premier, Paolo Gentiloni, in un tweet commenta: «Il varo definitivo del decreto legge aumenterà il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane». Mentre dal canto suo la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolinea «come le opinioni diversa non possano mai giustificare la violenza».

Nel merito il responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, ricorda che ieri l’ultimo bollettino dell’Iss ha mostrato come, dall’inizio dell’anno, si siano superati i 3.800 casi di morbillo, con 3 morti ed oltre 1.500 ricoveri. «Intervenire in maniera rapida ed efficace - ribadisce - è a questo punto imprescindibile. E, voglio sottolineare ancora una volta, non possiamo permetterci di aspettare l’esplosione di ulteriori emergenze legate a focolai pericolosi di altre patologie. I vaccini non sono farmaci curativi ma servono per prevenire la diffusione di
malattie». «Con il decreto - aggiunge Gelli - non ci limitiamo solo ad estendere l’obbligo
da 4 a 10 vaccinazioni, ma ci impegniamo a migliorare la farmacovigilanza, istituire quell'Anagrafe nazionale vaccini che ci permetterà di mappare in maniera puntuale la situazione delle coperture nel Paese, estendere gli indennizzi e rafforzare le attività di comunicazione istituzionale per far conoscere sempre più l’importanza dei vaccini».

Anche Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione sanità del Senato accoglie «con grande soddisfazione», la trasformazione definitiva in legge del decreto vaccini da parte della Camera. «E’ una buona legge - sottolinea - che risponde all’esigenza di salute collettiva». Per Matteo Renzi «continua la battaglia di civiltà. Grazie a chi ci ha creduto dall’inizio».

Anche Forza Italia ha votato in favore del provvedimento. E lo ha fatto con una motivazione fondamentale ricorda il deputato Antonio Palmieri, intervenendo in aula, nel corso della dichiarazione di voto. «Questo provvedimento - dice - per come è stata condotta tutta la discussione, si è trasformato in un referendum sui vaccini. Un referendum tra chi è pro e chi è contro. L’atteggiamento del governo è stato senza criterio, perché ha cercato di costringere invece di convincere, proponendo un provvedimento basato sulla repressione e non sul confronto. Di fronte a questo Forza Italia ha deciso di lavorare, al Senato e ci sarebbe piaciuto farlo anche alla Camera, per migliorare il testo per far si che questo 'referendum' non si traducesse in un no ad ogni tipo di vaccinazione. Abbiamo ottenuto la riduzione
delle sanzioni, siamo riusciti a far eliminare la revoca della patria potestà, abbiamo fatto inserire l’obbligo della vaccinazione per i minori non accompagnati e che chi è a
contatto con i bambini dichiari il proprio stato vaccinale».

Sul fronte opposto, oltre il Movimento 5 stelle, la Lega che ha votato no al provvedimento. Spiega Marco Rondini : «La Lega non è contro i vaccini, che sono una delle più grandi conquiste della medicina; ma non possiamo accettare questo ignobile decreto imposto dal governo che ha finto una situazione di emergenza completamente assente nel nostro Paese. Si poteva benissimo adottare una normativa come quella della regione Veneto che rappresenta un modello in Italia. Esempio concreto che senza l’obbligatorietà, salvo casi eccezionali, si può ottenere un’ottima copertura vaccinale».


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