In parlamento

Ddl Lorenzin, ok a emendamento sui comitati etici. Marazziti: «Professioni: la partita si chiude in autunno»

di Lucilla Vazza

Si conclude con il voto positivo all’ emendamento sui comitati etici - che chiude il tris di modifiche proposte e riformulate dal relatore del provvedimento, nonché presidente della Commissione Affari Sociali, Mario Marazziti - la maratona sul testo del ddl Lorenzin.

E da oggi il Parlamento chiude i battenti per la pausa ombrellone fino al 12 settembre. Di tutto il resto si parlerà poi, nell’autunno che già si annuncia rovente sui temi della sanità lasciati aperti: innanzitutto, professioni sanitarie e biotestamento che, contrariamente a quanto speravano a Palazzo Madama il presidente Piero Grasso e la presidente della Commissione Igiene e sanità, Emilia De Biasi, resta impantanato con la zavorra di 3mila emendamenti presentati. A cercare maggior fortuna nei calendari di fine stagione.

Comitati etici, si cambia
Ma il tassello che si completa col voto di oggi all’ultimo emendamento targato Marazzini completa il quadro di un ridisegno delle regole sulla ricerca pubblica. Altre importanti novità erano state già votate nelle sedute del 28 giugno e 20 luglio scorsi e ne abbiamo dato conto in altri servizi su questa testata .

«Il voto di oggi sull’emendamento 1.105 che riorganizza i comitati etici, razionalizzandoli, segna un importante traguardo per la ricerca italiana - spiega ai nostri microfoni il relatore, che prosegue - Finora, l’Italia, unico caso in Europa, ha avuto un grosso impedimento all’attrattività stessa della ricerca costituito dalla polverizzazione dei comitati etici, ben 90, che funzionavano con marce e velocità diverse. Benissimo, all’avanguardia o a rilento, con grosse sfasature nelle tempistiche e nei costi. Una frammentazione di cui ha risentito la ricerca e dunque il Paese». D’ora in poi, i Comitati etici saranno tre a livello nazionale e fino a un massimo di 40 a livello territoriale, con l’obiettivo di una uniformità delle procedure e una vigilanza attiva sui trials attivati. Le regioni come l’Emilia Romagna e il Veneto che già avevano recepito i cambiamenti previsti dalla normativa Balduzzi (legge 189/2012) potranno fare da modello per le altre, mantenendo quanto già riformato.

Il riordino prevede l’istituzione del Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche presso l'Aifa con funzioni di coordinamento e indirizzo e di affiancamento all'agenzia nella stesura di linee guida ad hoc. L’obiettivo è la vigilanza e l’affiancamento (su richiesta) alle attività e alla formazione dei singoli comitati etici territoriali per esprimere valutazioni sui trial, anche in caso di eventi avversi. D’ora in poi, a passaggio parlamentare concluso, i comitati territoriali inadempienti potranno essere soppressi.

Ricordiamo anche l’approvazione dell’emendamento 1.102 che riguarda la brevettabilità della ricerca no profit, che dal 2004 era finita, come ammette lo stesso presidente Marazziti, «su un binario morto» per il divieto che incombeva sulla possibilità di brevettare le scoperte.

Infermieri&Co: si riparte a settembre «per chiudere»
Chiuso il capitolo trials e comitati etici, i deputati dovranno concentrarsi per arrivare al capolinea della riforma degli ordini delle professioni sanitari. Mesi di audizioni, capitoli aperti e poi chiusi, con i nodi che arrivano sempre al pettine (si pensi all’inghippo del riconoscimento per chiropratici e osteopati), da settembre non si può più rinviare o temporeggiare. Almeno così pare. «La Camera riapre il 12 settembre e l’approvazione del ddl Lorenzin sarà il nostro primo impegno. Dovremmo chiudere sull’articolo 3 e da metà mese in poi si ripartirà con le professioni sanitarie (ossia l’articolo 4 del testo) - puntualizza Marazziti -. Io stesso presenterò un emendamento che non snatura l’impianto attuale, ma che darà maggiori certezze a tutti». L’obiettivo, la promessa, è chiudere la partita per l’autunno.



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