In parlamento

Legge di Bilancio/ Aceti (Tdm): rifinanziare il Fondo sanitario e abolire il superticket

di Er.Di.

«Abbiamo ufficialmente chiesto al Senato di sancire nella legge di Bilancio 2018 l’abrogazione del superticket sulla ricetta, consegnando al presidente Grasso le 35mila firme raccolte dai nostri attivisti in pochissimi mesi, ai quali va tutto il nostro ringraziamento». Lo ha detto Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva (Tdm), commentando l’audizione in Senato. «Il superticket è una vera e propria tassa sulla salute che pesa sui redditi familiari - ha aggiunto - un ostacolo per i cittadini nell’accesso alle prestazioni sanitarie appropriate, un fattore che contribuisce al fenomeno della rinuncia alle cure, oltre ad essere una misura che incide negativamente sulle casse del Ssn. Una tassa ingiusta, così è vissuta dai 35mila cittadini che hanno firmato la nostra petizione e da moltissimi altri».

E’ la stessa Agenas, secondo il Tdm, a certificare una diminuzione percentuale del 9,4% delle entrate generali da ticket nel periodo 2012-2015 e a sottolineare che «si registra la riduzione dovuta alla convenienza di ricorrere alla prestazione in forma privata rispetto alla erogazione pubblica specie per le prestazioni a bassa tariffa». Anche la Corte dei conti nel Rapporto 2017 sul Rendiconto generale dello Stato 2016 «ha lanciato un monito sullo squilibrio che esiste all'interno del Ssn per i valori troppo elevati della compartecipazione che generano uno spostamento dell'utenza dalla sanità pubblica a quella privata».

«La nostra petizione per l’abrogazione del superticket sulla ricetta - ha ricordato Aceti - è stata sostenuta dalle più importanti organizzazioni sindacali dei medici, dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici, dalla Federazione nazionale Ipasvi. Molteplici gli schieramenti politici che hanno espresso pubblicamente il loro sostegno alla nostra richiesta tra questi citiamo Pd, Mdp, M5S, Ci. Ora quello chiediamo è coerenza tra quanto pubblicamente detto dai vari schieramenti politici e ciò che gli stessi schieramenti faranno in pratica nell'iter di approvazione della legge di Bilancio. In altre parole passare dalle dichiarazioni ai fatti: abrogare ora il superticket».

«Consideriamo la legge di Bilancio inversamente proporzionale alle necessità e aspettative dei cittadini - ha continuato Aceti -. E’ una legge che non parla di sanità, e così fa sue tutte quelle misure pericolose di riduzione del finanziamento che sono intercorse negli ultimi anni, compreso il 2017». Per Cittadinanzattiva è la Corte dei Conti, attraverso la relazione 2017 sulla gestione finanziaria delle Regioni, esercizio 2015, a certificare 10,5 mld di riduzione del finanziamento (effetto cumulato) per gli anni 2015-2018. A questi va aggiunto un ulteriore miliardo previsto dal Decreto del 5 giugno scorso. «In tutto quindi - ha tirato le somme Aceti - ammonta a 11,5 mld la riduzione delle risorse a disposizione della sanità pubblica e il contributo delle Regioni agli obiettivi di finanza pubblica si è trasformato in pratica nel contributo del Ssn agli obiettivi di finanza pubblica. Praticamente il Ssn come bancomat».

Il Fondo sanitario nazionale, se questa Legge di Bilancio non interverrà specificatamente riportando l'asticella del finanziamento al livello giusto, si attesterà a 113,1 mld. Circa 1 miliardo in meno rispetto a quanto previsto per il 2018 dalla precedente Legge di Bilancio, secondo Cittadinanzattiva e 2 miliardi in meno rispetto a quanto previsto dall’intesa Stato Regioni sui nuovi Lea. «In questo modo - ha spiegato Aceti - si mette a rischio l'attuazione effettiva e uniforme dei nuovi Lea, nonché il rinnovo necessario dei contratti del personale sanitario pubblico e convenzionato. E' semplice prevedere che aumenteranno le difficoltà di accesso alle prestazioni e la rinuncia alle cure e le liste di attesa, oltre che l'aumento della spesa sanitaria privata. Stando alle nostre segnalazioni già oggi 1 cittadino su 3 denuncia la difficoltà ad accedere al Ssn».

Anche il rapporto Istat 2017 segnala come la spesa privata è passata dai 34,887 mld del 2015 ai 37,318 mld del 2016. E’ ancora l’Istat a segnalare come il fenomeno della rinuncia alle cure per motivi di costi sia passato dal 4% del 2008 alle 6,5% del 2015. Anche il ministero della Salute con il Rapporto 2017 sul monitoraggio Lea segnala l’aumento da 3 a 5 delle Regioni che non riescono a garantire i Livelli essenziali di assistenza, e una profonda diversità nella capacità di garantire il diritto alla salute. La Regione Campania ha un punteggio LEA persino pari alla metà di quello della Toscana.
«E’ necessario garantire coerenza tra le misure della Legge di bilancio, i bisogni dei cittadini e gli impegni già presi da Governo, Regioni e i diversi schieramenti politici - ha concluso Aceti - . Alla Commissione Sanità del Senato abbiamo chiesto che il Fsn 2018 si attesti a 114,5 mld al fine di garantire l'abrogazione del superticket sulla ricetta, l'attuazione dei nuovi Lea e il rinnovo dei contratti del personale sanitario pubblico e convenzionato. Richiesto anche di integrare con i rappresentanti delle organizzazioni di cittadini e pazienti la composizione della Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e la promozione dell’appropriatezza del Servizio sanitario nazionale».


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