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Manovra, Marazziti (Affari sociali): «Da M5S polemiche inaspettate e infondate»

«Dai Cinque Stelle polemiche inaspettate e infondate», spiega Mario Marazziti, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati al Movimento 5 Stelle che accusa Marazziti e Gelli di aver presentato un emendamento alla Legge di Bilancio che va a discapito della ricerca. «L'emendamento a firma mia e dell'onorevole Gelli, a cui fa riferimento il M5S, in realtà prevede che i farmaci innovativi per i pazienti affetti da diabete di tipo 2 e BPCO, le broncopneumopatie croniche ostruttive, possano essere prescritti anche dai medici di medicina generale, dai medici di base, vicino ai pazienti, senza necessariamente ricorrere alle visite specialistiche evitando i disagi delle liste d'attesa, o passare per gli ospedali. È previsto che in caso di eventuali sforamenti del tetto di spesa, ritenuti non probabili sulla base delle esperienze europee in corso da tempo, i costi aggiuntivi verranno coperti dal Fondo già esistente presso l'Aifa.
«È forse uno degli emendamenti più socialmente rilevanti per la sanità italiana - mette in evidenza il Presidente della Commissione Affari Sociali - se si pensa che può migliorare, e di molto, la vita di oltre tre milioni e mezzo di persone affette da diabete di tipo 2, che in tal modo potranno più facilmente accedere a farmaci innovativi, come l'insulina assumibile per via orale al posto dell'iniezione. La stessa cosa vale per gli oltre tre milioni di italiani, molti dei quali anziani, affetti da broncopneumopatie croniche ostruttive, asma bronchiale e problemi respiratori. Si sente il clima da campagna elettorale», sottolinea Marazziti. Che ribadisce: «Purtroppo, anche su emendamenti che provano ad avvicinare la sanità ai cittadini, a ridurre un modello ospedalocentrico e a curare le cronicità al meglio dell'innovazione e dove la gente vive, senza strettoie, liste di attesa e un sovraccarico non necessario per la medicina specialistica, il Movimento 5 Stelle avanza critiche. Nonostante nella nostra Commissione siano stati approvati, e con consenso, solo pochi emendamenti di utilità generale. Sostenere poi – aggiunge - che a mia firma vi sarebbe un testo che deprime la ricerca, dopo aver io proposto e approvato importanti cambiamenti a favore della ricerca scientifica, della sperimentazione clinica e a sostegno, in modo innovativo, dei ricercatori in istituti di ricerca pubblici nel Ddl Lorenzin (ora all'approvazione definitiva del Senato), suona inverosimile, e, devo dire, anche un po' spiacevole.
«Se questo testo venisse approvato – conclude – sarebbe anche un modo per valorizzare la medicina di prossimità e il rapporto terapeutico con il proprio medico di base, rendendo migliore la vita dei pazienti. E anche per sviluppare un modello di assistenza sanitaria, laddove possibile, meno centrato sull'ospedale».


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