In parlamento

Legge bilancio/ Nel testo pronto per l'Aula payback farmaci, prime risposte ai medici e liste d'attesa

di Barbara Gobbi e Rosanna Magnano

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24 Esclusivo per Sanità24

Il passaggio del Ddl di Bilancio (AC 1334) in V commissione alla Camera (relatori Silvana Comaroli - Lega - e Raphael Raduzzi del M5S) ha fruttato un "pacchetto sanità" decisamente più corposo rispetto al testo d'ingresso. Sul provvedimento, per cui l'esame dell'Aula sarebbe previsto giovedì 6 dicembre alle 20, il Governo porrà la questione di fiducia. Il testo sarà quindi trasmesso in Senato dove lunedì 10 dicembre, alle ore 17.00, il Presidente renderà le comunicazioni sul contenuto della legge di bilancio. Da quel momento avrà inizio la sessione di bilancio in Senato. Le Commissioni dovranno trasmettere i propri rapporti alla Commissione Bilancio entro le ore 19 di mercoledì 12 dicembre, mentre la Commissione Bilancio concluderà i propri lavori sul disegno di legge di bilancio in tempo utile per poter riferire all'Assemblea nella seduta di martedì 18 dicembre. L’Assemblea sarà impegnata nell’esame fino a sabato 22 se necessario. A quel punto il provvedimento sarà trasmesso velocemente alla Camera per l’approvazione definitiva.

Le modifiche principali. Sul fronte farmaci, si registra il recepimento della proposta messa a punto dal ministero della Salute per la revisione del payback - che tra l'altro prevede la modifica del criterio di ripiano per gli acquisti diretti con l'introduzione di quote di mercato e la modifica del monitoraggio del tetto della spesa farmaceutica diretta - e la conferma dei fondi (ciascuno da 500 milioni di euro) per i farmaci innovativi e oncologici innovativi istituiti dalla manovra 2017, che però vengono trasferiti allo stato di previsione del Mef. Ancora, spetterà a un Dm normare entro il prossimo 15 marzo le nuove modalità di negoziazione dei prezzi dei medicinali in capo all'Aifa.

Passano gli "emendamenti Trizzino" sulle farmacie: il freno alle società di capitali (il 51% dei soci titolari dovranno essere farmacisti iscritti all'albo) e il sostegno alle farmacie rurali, esentate per scaglioni di fatturato dallo sconto al Servizio sanitario nazionale. Il testo che approderà entro domani in Aula di Montecitorio prevede 4 miliardi in più per l'edilizia sanitaria e posticipa al 31 marzo 2019 la sottoscrizione del nuovo Patto per la salute tra Regioni e Governo, prevedendo anche lo slittamento al 2020 delle possibilità di accesso per le Regioni all'incremento del livello di finanziamento per il fabbisogno sanitario. Moltiplicati gli sforzi contro le liste d'attesa: 350 milioni sono destinati al potenziamento dei sistemi di prenotazione elettronica delle prestazioni.

La manovra dà poi una prima doppia risposta alle richieste dei medici, da mesi sul piede di guerra per lo stand-by contrattuale e la carenza di organici: il nuovo articolo 41-bis ("Disposizioni in materia sanitaria") prevede l'inserimento dell'indennità di esclusività nel monte salari e l'ammissione a concorso degli specializzandi iscritti all'ultimo anno di corso. Bocciate - sempre in risposta alle proteste dei camici bianchi - due proposte di modifica che prevedevano la possibilità per le aziende sanitarie di conferire in via eccezionale incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo e l'inserimento delle risorse per le borse di studio per la Medicina generale nella quota indistinta del Fondo sanitario nazionale (i fondi restano nella quota vincolata). Confluiscono invece nella "quota indistinta" le risorse per l'assistenza agli stranieri non iscritti al Ssn (31 milioni) e per la riqualificazione dell'assistenza sanitaria e dell'intramoenia (41,3 milioni). Il nuovo articolo 41-bis consente inoltre alle Regioni di «prevedere misure diverse dalla quota fissa di compartecipazione al ticket per la specialistica ambulatoriale», eliminando l'alternatività delle diverse azioni mirate ad efficientare la spesa mantenendo l'appropriatezza delle prestazioni.

Le altre misure. Tra le altre misure approvate, il finanziamento della banca dati per le Dat, le Disposizioni anticipate di trattamento, in attuazione della legge sul Biotestamento (dal 2019 400mila euro l'anno); finanziamenti da 5 milioni ciascuno per la Rete oncologica e la Rete cardiovascolare degli Irccs impegnati rispettivamente nello sviluppo delle terapia innovative Car-T e nella prevenzione cardiovascolare; l'esclusione di elementi di carattere promozionale o suggestionale dalle comunicazioni informative da parte di strutture private e professionisti iscritti agli ordini, incluse le società del settore odontoiatrico; l'estensione degli screening neonatali alle malattie neuromuscolari genetiche, alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale; la possibilità per la Regione Sardegna nel triennio 2019-2021, in via sperimentale, di programmare l'acquisto di prestazioni sanitarie specialistiche ambulatoriali da soggetti privati per l'ospedale e centro di ricerca medica applicata Mater Olbia; il rifinanziamento del Cnao, Centro nazionale di adroterapia oncologica (5 milioni nel 2019 e 10 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021); il contributo di 30 milioni l'anno fino al 2028 per il Centro nazionale delle ricerche (Cnr); 3 milioni di euro tra 2019-2021 allo European Brain Research Institute; la proroga del finanziamento all'Ismett, l'Istituto mediterraneo trapianti di Palermo; l'affidamento dello screening sulle patologie retiniche alla sezione italiana dell'Agenzia internazionale per la cecità (contributo straordinario di 250mila euro annui nel prossimo triennio); la detrazione forfetaria per le spese sostenute dai non vedenti per il mantenimento dei cani guida, nel limite di spesa di 510.000 euro per il 2020 e 290.000 euro a decorrere dall’anno 2021; un contributo di 400.000 euro per l'anno 2019 finalizzato a garantire l'attività di inclusione e promozione sociale delle persone con disabilità svolta dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap Onlus (Fish).


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