In parlamento

Vaccini, Bussetti: «Scuole non possono che rispettare la legge. Con l'obbligo flessibile si cambia»

di B.Gob.

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Il regime giuridico attuale prevede l'obbligo e le scuole «non potranno che farlo rispettare, fermo restando che il minore non in regola resta iscritto e andrà riammesso al momento della presentazione della documentazione richiesta dalla legge». Così il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca Marco Bussetti, in risposta all'interrogazione della deputata Anna Ascani (PD) alla Camera sull'ipotesi di rivedere l'obbligo vaccinale quale requisito per l'ammissione a scuola. Il ministro ha però ricordato che è all'esame della XII commissione Igiene e Sanità il Ddl 770 a firma M5S-Lega, che «ha l'obiettivo di introdurre il cosiddetto obbligo flessibile e che punta a una più complessiva salvaguardia della salute pubblica, senza limitarsi alla vaccinazione obbligatoria. Tale Ddl, ove approvato, innoverà profondamente la normativa in materia».

«Salvini solo la settimana scorsa chiedeva un decreto per reinserire a scuola i bambini che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale e oggi, a domanda precisa, il governo evita di dare risposte certe e continua ad attribuire le responsabilità ad altri. Forse non si sono accorti di non essere più all’opposizione». Questa la replica di Ascani, capogruppo del PD in Commissione Cultura alla Camera e prima firmataria dell'interrogazione insieme al capogruppo in Commissione Affari sociali Vito De Filippo. «Dopo giorni di tira e molla, dichiarazioni ondivaghe come quella della ministra della Salute, scelgono di non scegliere e – sottolinea la deputata Dem - parlano di obbligo flessibile. In questo modo fanno pagare il prezzo della costante ricerca di consenso ai più fragili, alle persone più deboli. Negano il diritto allo studio ai bambini immunodepressi che, invece, dovrebbero essere al centro dei pensieri e dell’azione del governo. Le autocertificazioni non bastano – spiega Ascani - perché non mettono in sicurezza chi rischia la propria vita pur di tornare alla normalità, perché non danno garanzie e costringono fuori dal percorso scolastico chi la vita vuole salvarla. Di quei bambini il governo non si preoccupa. È ora di dire una volta per tutte che l’obbligo vaccinale non si tocca, di smetterla di giocare con la salute dei più fragili, con la salute degli italiani. – conclude Ascani - Almeno su questo devono essere seri».


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