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Affari sociali/ Ddl Calabria, «passano» la graduatoria manager Ssn e lo sblocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Più trasparenza e merito nelle nomine in sanità e sblocco delle assunzioni per le Regioni in piano di rientro». A sintetizzare i passi avanti più sostanziosi nell'iter in commissione Affari sociali di Montecitorio del Ddl di conversione del decreto legge Calabria (Ac 1816) è con un tweet la ministra della Salute, Giulia Grillo. Che due giorni fa insieme al vicepremier e collega di partito Luigi Di Maio aveva platealmente sostenuto l'emendamento pensato per sottrarre arbitrarietà alla scelta dei manager di Asl e ospedali da parte dei governatori . Quell'emendamento 11. 16 della relatrice Dalila Nesci (M5S) che introduce l'articolo 5-bis e recita: «In deroga all'articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori generali, e comunque non oltre 18 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire».

Sempre della relatrice è l'altra modifica importante introdotta con l'emendamento 11.50, che cancella sblocca le assunzioni anche nelle Regioni in piano di rientro, modificando quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2005 (legge 30 dicembre 2004, n. 311). Alla rimozione del vincolo di spesa 2004 (innalzato ai livelli 2018) sul personale del Servizio sanitario nazionale, lo ricordiamo, è dedicato l'articolo 11 contenuto nel Titolo II del decreto legge Calabria , approvato dal Consiglio dei ministri il 18 aprile scorso e pubblicato in Gazzetta il 2 maggio.

Plaude l'alleato leghista, ma a metà: «Esprimiamo grande soddisfazione per lo sblocco del turnover sulle assunzioni in sanità voluto dalla Lega per tutte le regioni come previsto in un nostro emendamento al Decreto Calabria. Ringraziamo la relatrice per aver accolto la nostra proposta e il Mef per aver accolto la nostra richiesta affinché l'erogazione dei Lea fosse a beneficio di tutti e non solo per la Regione Calabria come proposto dal M5S. La Lega ha proposto questa estensione perché il problema della carenza cronica di personale sanitario è strutturale e diffuso in tutte le regioni ed è necessario dare a tutte questa opportunità», affermano in una nota i deputati della Lega in Commissione Affari Sociali della Camera: Massimiliano Panizzut (capogruppo), Rossana Boldi (vicepresidente), Arianna Lazzarini (segretario), Guido De Martini, Sara Foscolo, Alessandra Locatelli, Paolo Tiramani e Edoardo Ziello. Per poi precisare: «Abbiamo inoltre proposto un sub emendamento a tutela delle Regioni - aggiungono - e nel rispetto del ruolo che esse rivestono in termini di responsabilità sul buon andamento della sanità nei confronti dello Stato. Il gruppo della Lega in Commissione Affari sociali ha deciso di porre l'attenzione sull'incostituzionalità della proposta della relatrice sulla revisione dei criteri di selezione dei dirigenti sanitari vista la preannunciata intenzione del M5S di togliere a tutte le regioni, e non solo a quelle in dissesto, la responsabilità di nomina».
«Peccato che la Lega non abbia sposato la nostra battaglia», è il commento via twitter della ministra Grillo.


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