Boehringer Ingelheim Italia: Anna Maria Porrini è il nuovo presidente

Dal 1° gennaio 2014 Anna Maria Porrini è il nuovo Presidente di Boehringer Ingelheim Italia. Abruzzese, 49 anni, una laurea in medicina con specializzazione in neurologia, dopo alcune esperienze di ricerca anche all'estero presso il Dipartimento di Neurologia dell'Università di Chicago, Anna Maria Porrini svolge la propria carriera manageriale all'interno di alcune aziende farmaceutiche tra cui Roche, BASF Pharma, Abbott, Lundbeck, sia con diversi ruoli nell'ambito della Direzione Medica sia come Business Unit manager.

Nel 2007 entra in Boehringer Ingelheim Italia come Direttore Medico, carica che ricopre ancora oggi e che continuerà a ricoprire, oltre a quella, dal 2012 a tutto il 2013, di Regional Medical Director Western Europe & Australia di Boehringer Ingelheim.

E' la prima volta che in Italia una donna sale al vertice di un'azienda del Gruppo farmaceutico tedesco. Segnale molto positivo, se si pensa che nel nostro Paese le donne manager sono solo il 14%, rispetto alla media europea del 34%. Percentuale che scende della metà se si contano le presenze femminili nei Consigli di Amministrazione (6%), e arriva al 4% se si escludono le posizioni riservate alle azioniste.

Anna Maria Porrini subentra a Enrique Manzoni che per tre anni ha diretto la Country italiana che, con un fatturato 2012 di circa 550 milioni di euro si colloca a livello nazionale tra le prime 20 aziende farmaceutiche, affermando ancora una volta, il ruolo decisivo del nostro Paese nella politica industriale del Gruppo, sia per quanto riguarda la ricerca che la produzione di principi attivi.

Manzoni resterà nel Gruppo come Country Manager della nuova Region, creata in Boehringer Ingelheim, costituita da Paesi Nordici, Benelux, Portogallo, Grecia e Cipro.

«Mi sento onorata nel ricevere il testimone dal Presidente Manzoni – dichiara Porrini – che fin dall'inizio della propria carriera ha profuso il proprio impegno all'interno del Gruppo Boehringer Ingelheim con responsabilità sempre crescenti, così come conferma il nuovo incarico a cui è stato destinato. Impegno che si traduce nella continuità dei nostri valori, come la cultura dell'evoluzione e la spinta all'innovazione, che è sempre stata e continuerà ad essere per la nostra azienda l'elemento cruciale su cui puntare per vincere le sfide imposte dai nuovi scenari internazionali, attraverso lo sviluppo di nuove molecole in aree terapeutiche molto importanti quali quelle delle patologie cardio-cerebro-vascolari, oncologiche, metaboliche e infettive».