NOT_MAPPED

Eli Lilly sviluppa il «polo fiornetino»

«L'industria farmaceutica si è ormai affermata come settore di specializzazione della produzione manifatturiera italiana. Basta guardare ai numeri del settore: i medicinali hanno raggiunto il 4° posto tra 119 settori esportatori, 174 fabbriche, 63.500 addetti diretti oltre ai 60.000
generati nell'indotto».

A evidenziarlo Andrea Paci, docente al dipartimento di Scienze per l'Economia e l'Impresa dell'Università di Firenze, durante la presentazione di una nuova linea produttiva di Eli Lilly a Sesto Fiorentino.

Secondo l'esperto, l'altro elemento da evidenziare è la qualità dell'occupazione offerta dalle imprese farmaceutiche, dove i laureati
rappresentano il 57% degli occupati, e la percentuale di addetti con un titolo di scuola superiore si attesta appena al di sotto del 90%.

«L'industria italiana - ha dichiarato Marco Fortis, vice presidente Fondazione Edison - è oggi profondamente rinnovata e dispone di un mix vincente di prodotti che può offrire sui mercati internazionali, in particolare ai Paesi emergenti. Un mix che spazia dai tradizionali beni di lusso per la persona e per la casa alle tecnologie più avanzate, come appunto la meccanica e i farmaci. La farmaceutica rappresenta una delle principali eccellenze competitive nel commercio internazionale, uno dei settori su cui il paese dovrebbeconcentrarsi per tornare a crescere. Il farmaco rappresenta il nostro nuovo made in Italy».

Lo sviluppo del polo fiorentino di Eli Lilly «non è solo la realizzazione di un impianto produttivo all'avanguardia, è molto, molto di più». Così il numero uno di Eli Lilly Italia, Eric Baclet, che ha indicato che »entro il 2014 il polo impiegherà 550 persone, che arriveranno a 700 entro il
2017. Se non ci fosse Lilly in Italia, secondo uno studio Irpet (Istituto regionale Programmazione Economica della Toscana), ci sarebbero circa 5.500 posti di lavoro in meno considerando anche l'indotto. Per ogni posto di lavoro Lilly si calcola che se ne creino altri 5 nell'indotto. Nel 2018 la
cifra salirà a 6,3». Baclet ha parlato all'inaugurazione della seconda linea di produzione di insuline biotech dello stabilimento di Sesto, a cui era presente anche Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, che ha definito lo sviluppo del sito alle porte di Firenze «un grande segnale. Lilly ci ha abituato a questi sviluppi e sono lieto dei segnali che ci ha inviato il Governo perchè l'evento di oggi non resti isolato e altre aziende investano nel Paese».