Lavoro e Professione

Farmacie: per Federfarma «distanza colmabile» con Aifa sulla nuova remunerazione


«Tra noi e l'Aifa c'è una distanza colmabile. Non sarà difficile trovare un punto di equilibrio e dare alle farmacie un nuovo sistema di remunerazione». Annarosa Racca, presidente di Federfarma, "apre" all'Agenzia italiana del farmaco a poche ore dal terzo incontro del tavolo ad hoc (si riunirà alle 14.30). E a pochi giorni dalla diffusione, da parte dell'Aifa, del Documento metodologico che formula osservazioni sulla proposta del sindacato dei titolari di farmacia.

Secondo l'Agenzia le richieste di Federfarma non rispetterebbero le precondizioni della trattativa (cioè l'invarianza di spesa per la Sanità pubblica), in quanto aumenterebbero i fatturati netti percepiti dalle farmacie attraverso il Ssn. Di qui la controproposta dell'Aifa che prevede un premio per gli equivalenti e nessuna differenza tra farmacie urbane e rurali.


«La differenza di cifre tra noi e loro - fa notare Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma - dipende dal fatto che partiamo da una base dati differente. E poi nella nostra proposta era ricompresa la quota da destinare al grossista». A pesare, secondo i farmacisti, sarebbero anche alcune differenze d'impostazione: «Noi ci siamo sforzati di elaborare un modello che mantenesse inalterato il prezzo al pubblico dei farmaci rimborsati, per non incidere sulle tasche degli italiani in caso di acquisto privato. Vedo invece dalla sua controproposta che l'Aifa non lo considera un problema».

La distanza non è però così insuperabile. Per Federfarma si può lavorare. L'unico paletto invalicabile per i titolari sono le agevolazioni alle piccole farmacie: l'Aifa vorrebbe un'unica quota fissa, poiché a suo avviso la stabilizzazione dei fatturati derivante dalla riforma sarebbe già una tutela per i presidi minori (da rafforzare, eventualmente, con una norma che scaricherebbe eventuali ripianamenti del deficit sulle sole farmacie ordinarie). I farmacisti però non sono d'accordo. «Crisi e tagli alla spesa farmaceutica - ricorda il presidente di Federfarma-Sunifar, Alfredo Orlandi - stanno mettendo in ginocchio le farmacie rurali. Senza le agevolazioni di cui oggi godono, la loro sopravvivenza verrebbe compromessa definitivamente con effetti deleteri sulla capillarità della rete delle farmacie. A patirne, sarebbero gli abitanti dei piccoli Comuni e dei centri più piccoli».