Lavoro e Professione

Sert: la scarsità di risorse mette a rischio le perfomance

di Rosanna Magnano

Buone relazioni che facilitano i processi di lavoro ma anche una progressiva erosione di risorse che mette a rischio le perfomance dei Servizi per dipendenze, tra turnover insufficiente, precarizzazione del lavoro . A tracciare il quadro la ricerca - "Sert: lo stato di salute degli operatori e del sistema dei servizi per le dipendenze" - effettuata dalla Fp Cgil in 159 Sert di 16 Regioni.
In media ci sono 14 operatori per Sert (da 3 a 42). Il rapporto utenti/operatori penalizza soprattutto gli assistenti sociali (273 utenti per ogni operatore) e gli educatori (con 300 utenti a testa). I Sert più piccoli sono al Sud, ma il maggior carico di lavoro si registra nell'Italia centrale.
Il fenomeno più rilevante è la crescente diffusione di varie forme di addiction: tra il 2005 e il 2010 si è verificato un aumento dell'utenza dei Sert del 23%: per il gioco d'azzardo il dato si incrementa di quasi 7 volte, e incrementi notevoli sono segnalati anche per la cocaina.
L'incremento del personale risulta, invece, più contenuto (+7,2%) e il turnover evidenzia una tendenza alla precarizzazione degli operatori.
Solo il 52% dei nuovi accessi ha infatti un contratto di lavoro a tempo indeterminato e solo i due terzi di coloro che sono usciti sono stati sostituiti con lavoratori a tempo indeterminato.
La regolamentazione dei nuovi ingressi con i contratti atipici risulta più consistente nei Sert del nord Italia, meno in quelli del Sud.
Il personale è prevalentemente femminile: il 71,2% degli operatori sono donne e la componente femminile prevale in tutti i profili professionali, tranne che tra i medici (51% sono maschi) e gli amministrativi (50%).