Lavoro e Professione

Professioni sanitarie dal "manifesto" agli Ordini

Professioni sanitarie unite come da anni non si vedeva. È questo il risultato che il Conaps, il coordinamento tra le professioni, giudica «più importante e coinvolgente per tutti gli operatori», ottenuto dall'incontro-manifesto «Prepariamo il futuro. Le professioni sanitarie al servizio dei Cittadini» svolto a Roma (VEDI ANTICIPAZIONE E TESTO DEL MANIFESTO SU QUESTO SITO) , aperto da un messaggio del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, alla presenza delle forze politiche in campo per la sfida elettorale.

Questione ordinistica ormai non più rinviabile e applicazione della legge 251/2000 che ha introdotto la figura della dirigenza delle professioni sanitarie sono i due punti chiave della prossima legislatura. «Punti che non possono esistere – ha spiegato Fernando Capuano, presidente della Confederazione nazionale dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico, che ha organizzato l'incontro – senza una nuova vision delle organizzazioni rappresentative delle professioni sanitarie, della società civile e della politica, per un nuovo patto sulla salute che rimane un bene supremo che non ha confini o limitazioni di appartenenza politica».

All'incontro sono intervenuti i responsabili (o delegati) salute di Pd Margherita Miotto, Pdl Stefano De Lillo, Fratelli d'Italia Maria Alessandra Gallone, Sel Elisabetta Leone, Udc Claudio Gustavino.
«Questi interventi – ha aggiunto Capuano – hanno avuto un denominatore comune fondamentale: la centralità e la garanzia del Ssn, equo, solidale, sostenibile e accessibile per tutti i cittadini. La spending review a livello delle Regioni, quindi si potrà attuare con la giusta valorizzazione delle figure professionali, soprattutto nella fase del governo clinico e nella corresponsabilizzazione».

«Il nostro manifesto "Prepariamo il futuro. Le professioni sanitarie al servizio dei cittadini" – ha aggiunto il presidente Conaps, Antonio Bortone – propone un sistema sostenibile e fruibile, che sarà sottoposto alla condivisione di tutti i leader delle formazioni politiche anche e soprattutto quelle del prossimo governo. Le tematiche emergenziali per le Professioni Sanitarie – ha continuato Bortone – ormai non sono più rinviabili, soprattutto quella della mancata introduzione nel nostro sistema degli Albi e Ordini, che produce ogni giorno un danno reale sulla certezza e sicurezza delle prestazioni, e favorisce il proliferare dell'abusivismo. Il nostro auspicio – ha concluso Bortone – è quello di una presa di coscienza della classe politica per riavvicinare e recuperare la credibilità della politica per il cittadino e gli operatori sanitari».

«In questa legislatura – ha affermato Saverio Proia, dirigente del ministero della Salute – sono stati compiuti passi concreti in questa direzione. Da un lato il tavolo tecnico per l'implementazione delle competenze delle professioni sanitarie, dall'altro l'introduzione delle specializzazioni, tanto attese e richieste dai nuovi modelli organizzativi che basano l'organizzazione del lavoro in sanità tra pari. Le prime due intese raggiunte per le professioni infermieristiche e quella di tecnico sanitario di radiologia medica, dopo una comprensibile resistenza iniziale, dovuta a motivi di timore di invasione di campo, potranno estendersi a tutte le altre, per rispondere alla domanda di innovazione e riorganizzazione. Per il futuro – ha aggiunto Proia – c'è la necessità dell'applicazione della Legge 251/2000 che ha introdotto la figura della dirigenza delle professioni sanitarie, per migliorare e ottimizzare l'allocazione delle risorse umane, strumentali ed economiche in strutture aziendali sempre più caratterizzate dal concetto di area vasta o centralizzazione dei servizi. Infine – ha concluso – è evidente a tutti che la questione ordinistica (l'eterna incompiuta), ormai non è più rinviabile, e dovrà riprendere al più presto, con l'insediamento delle nuove Camere l'iter incompiuto dell'A.S. 2935, l'omnibus che prevede la costituzione degli Ordini anche per le professioni».

«L'apporto delle professioni sanitarie – ha spiegato Luigi Conte, che ha portato i saluti del presidente Fnomceo, Amedeo Bianco – ha una valenza strategica nella realizzazione dei dettami costituzionali di cui all'art.32, sulla tutela e preservazione dello stato di salute. Ormai sono lontane e anacronistiche le diatribe tra i professionisti medici e le altre professioni che devono invece integrarsi per fornire al cittadino prestazioni socio-sanitarie e riabilitative di qualità e sostenibili in un periodo di profonda crisi economica».

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha delegato il direttore generale delle professioni sanitarie, Giovanni Leonardi, ad assicurare l'impegno e l'attenzione del ministero. Il Convegno, pur svolgendosi in piena campagna elettorale, si è caratterizzato da interventi concreti e competenti dei numerosi relatori che hanno di fatto suggellato un nuovo patto tra le associazioni regolamentate e non ancora ordinate e i responsabili salute delle formazioni politiche partecipanti.