Lavoro e Professione

Contratti bloccati fino al 2014: il Consiglio di Stato dà il via libera al Dpr

Blocco dei contratti a tutto il 2014. Un solo articolo, tre commi e i contratti - e l'indennità di vacanza contrattuale - restano bloccati fino a tutto il 2014, il limite al trattamento economico individuale non potrà superare quello ordinariamente spettante nel 2010, le indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei ministri saranno ridotte del 10% e il tetto alle retribuzione dei nuovi incarichi dirigenziali di livello generale non potrà superare quello del predecessore, il fondo per le risorse decentrate dovrà essere inferiore all'importo del 2010 e dovrà essere ridotto in base ai dipendenti cessati, le progressioni avranno validità esclusivamente giuridica.

Uno schema di Dpr che in realtà era stato descritto nel comunicato del Consiglio dei ministri come proposta di «avviare l'iter concernente il regolamento di contenimento delle spese del pubblico impiego. Questo - si legge ancopra nel comunicato di Palazzo Chigi - consentirà al prossimo governo di scegliere tra la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali portando a termine la procedura del regolamento, come previsto dal decreto legge 98 del 2011; oppure di trovare una diversa copertura e così evitare per il 2014 il blocco delle progressioni e degli automatismi retributivi nel pubblico impiego».

Ma l'iter invece si accelera: il Consiglio di Stato (Sezione per gli atti normativi) ha già dato infatti parere favorevole (il numero 1832/2013 del 17 aprile) allo schema di Dpr approvato dal Consiglio dei ministri.

E il blocco vale, come ricorda lo stesso Consiglio di Stato, anche per i convenzionati.