Lavoro e Professione

FnomCeO: con i diecimila dentisti abusivi lo Stato perde 75 milioni l'anno. I risultati dello studio Eures

di Barbara Gobbi

Tra abusivi "puri" e odontotecnici che mettono impropriamente le mani nella bocca dei pazienti, si stima che in Italia circolino almeno diecimila falsi dentisti, che per lo più operano, e fanno danni, al Nord Italia. E che oltre a causare gravi rischi per la salute dei pazienti, nuocciono alla professionalità e all'immagine della categoria e dell'Ordine e - soprattutto - alle casse dello Stato. Il mancato incasso Irpef dovuto alle prestazioni in nero si aggira infatti su almeno 75 milioni di euro. A fronte dei 600 milioni di euro complessivamente incassati.

È questo il bilancio che emerge dallo studio condotto dall'Istituto di ricerche economiche e sociali Eures, cui la Fnomceo - in prima linea la commissione Albo odontoiatri - ha commissionato un'indagine approfondita sull'«Abusivo esercizio della professione medica e odontoiatrica».

La situazione di crisi in cui versano le famiglie contribuisce a renderle "complici" di chi, non pagando le tasse, applica tariffe a prezzi più competitivi. Ancora, il traffico di lauree false e il proliferare di titoli conseguiti all'estero, magari in Spagna e in Romania dove non si prevede il numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea, stanno aggravando rapidamente il quadro di un comparto, quello odontoiatrico, in cui il fenomeno abusivismo è stato sempre presente.

«Ma ora - ha avvertito venerdì scorso il presidente della Cao Giuseppe Renzo presentando i dati questa mattina a Roma - la situazione sta diventando drammatica. Il tasso di disoccupazione è almeno del 20% e i giovani non trovano lavoro se non dopo tre anni, finendo facile preda di strutture di dubbia certificazione che li sottopagano e li sottopongono a ritmi di lavoro massacranti».

«Secondo la nostra indagine - ha proseguito il direttore di Eures Fabio Piacenti - proprio le strutture nelle quali è difficile per il paziente riconoscere la figura professionale addetta alla cura odontoiatrica costituirebbero le nuove incubatrici di abusivismo e prestanomismo, andando gradualmente a sostituire gli studi, gestiti da falsi dentisti che si spacciano per laureati abilitati alla professione».

Molto si poteva fare, ma fino a oggi non si è fatto. La proposta di revisione dell'articolo 348 del Codice penale - che prevede oggi una multa di massimo 516 euro o la reclusione fino a sei mesi - giace in Parlamento. Con la nuova Legislatura la Fnomceo rilancia le sue ricette: adeguare multa e tempi di reclusione, prevedere una sanzione diretta anche per i prestanome, prevedere la tracciabilità delle vendite di macchinari e la riconoscibilità del professionista con un tesserino di identificazione. Infine, intensificare la collaborazione tra l'Ordine e le Procure della Repubblica, snellendo il potere disciplinare nei confronti degli iscritti.