Lavoro e Professione

Cosmed: «Sui contratti il Governa semina vento e raccoglierà tempesta»

«La frattura che il Governo sta aprendo con chi lavora per lo Stato in condizioni sempre più gravose e rischiose e paga le tasse prima ancora di ricevere lo stipendio, alimenta la sfiducia nella politica e nelle istituzioni.
Il ministro della Funzione Pubblica semina vento con parole gravi fino alla provocazione. Il Governo non si meravigli se raccoglierà tempesta», tuona la Cosmed, Confederazione sindacale medici e dirigenti, in un comunicato.

L'oggetto dell'attacco è il fatto che dopo 5 anni di blocco contrattuale il ministro della Funzione Pubblica, oltre a estendere fino a tutto il 2014 il blocco, non dà alcuna garanzia sul futuro della contrattazione del pubblico impiego, «augurandosi il ritorno alla normalità nel 2015», sempre che l'economia del Paese lo permetterà.

Così infatti ha dichiarato oggi il ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D'Alia, intervenendo a Forum PA. «Mi auguro - ha detto il ministro - che ci possa essere lo sblocco del rinnovo contrattuale dal 2015, ma dipende da come andrà l'economia del Paese». Il blocco nel pubblico impiego fino al 2014, ha aggiunto il ministro della Funzione pubblica, «non toglie che al tavolo con i sindacati la prossima settimana si possa discutere anche di questo per cercare un percorso che possa introdurre novità sul rinnovo del contratto, possiamo cominciare a discutere della parte normativa». Le risorse, ha precisato, «non ci sono» perché il Governo ha altre priorità «come lavoro e fisco». E' «un grosso sacrificio per i dipendenti pubblici ma fa parte dei sacrifici che stanno facendo tutti gli italiani».

«C'é un blocco dei rinnovi contrattuali che ovviamente dobbiamo rinnovare anche nel 2014 perché non ci sono le risorse», ha confermato il ministro. «Dobbiamo farlo capire ai sindacati e ai dipendenti. Dobbiamo responsabilizzare il sindacato, oggi la fase della rivendicazione è finita».

Il contratto resta così bloccato a tempo indeterminato: «Se questa è la posizione del Governo c'è da temere il peggio per i professionisti e per la sanità», afferma la Cosmed.

«Il Governo, che nemmeno provvede alla definizione delle aree contrattuali - prosegue - di fatto mira a cancellare anche l'intero contratto nazionale del triennio 2013-2015, dopo quello del 2010-2012, continuando a erodere le risorse dei precedenti contratti, mentre mantiene il blocco del turn over e la vergognosa condizione dei 10.000 dirigenti medici e sanitari precari da anni. La mancanza di nuove risorse viene presa a pretesto per continuare a penalizzare il pubblico impiego e contribuire al progressivo smantellamento del servizio pubblico in settori vitali per la civiltà di un Paese restringendo il perimetro delle tutele».

«Il Governo dia un segnale positivo sul piano della contrattazione - conclude la Cosmed - almeno su quella aziendale, rendendosi conto che se è vero che tutti gli italiani stanno facendo sacrifici è altrettanto vero che i professionisti del Ssn hanno già pagato un prezzo altissimo in tema di peggioramento delle condizioni di lavoro e perdita del potere di acquisto».