Lavoro e Professione

Violenza contro le donne, la Fnomceo chiama a raccolta i medici: «Hanno il dovere di segnalare»

di Manuela Perrone

«Tra i doveri del medico ci deve essere la segnalazione dei presunti abusi, così come del resto previsto dalla legge». Finalmente la Federazione nazionale degli Ordini dei medici scende in campo contro la violenza sulle donne, chiamando a raccolta tutti i professionisti e lanciando l'appello a essere vigili e a non tacere.

Un intervento tardivo ma necessario, soprattutto dopo la ratifica definitiva, anche da parte del Senato, della Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere.

«Tra i doveri del medico - afferma il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco - ci sono la tutela della salute, fisica e psichica, e il sollievo della sofferenza: che può e deve essere riconosciuta se si esprime all'interno di un'alleanza, se vi è il tempo necessario per la comunicazione – anche non verbale – se al "to cure" si accompagna anche il "to care". Di conseguenza, tra i doveri del medico ci deve essere la segnalazione dei presunti abusi, così come del resto previsto dalla legge».

«Dobbiamo imparare a cogliere i cosiddetti "segnali deboli"», aggiunge Annalisa Frullini, coordinatrice dell'Osservatorio donne nella Fnomceo. «Il fenomeno della violenza è molto esteso e i femminicidi sono solo la punta di un iceberg.Noi medici vogliamo esserci, non solo supportando le attività istituzionali e culturali di contrasto a questo fenomeno, ma anche nell'esercizio quotidiano della nostra professione». L'invito è a prestare attenzione ai campanelli d'allarme, tentando di rompere il muro di isolamento che spesso circonda la donna e che è il primo passo della spirale della violenza. Meglio tardi che mai.