Lavoro e Professione

Farmacie comunali: «sì» Assofarm a bozza nuovo Ccnl

La XXVI Assemblea Generale di Assofarm ha approvato ieri a larghissima maggioranza l'ipotesi di Ccnl per i circa 5 mila dipendenti delle farmacie comunali italiane, la cui bozza era stata siglata il 18 luglio con le rappresentanze sindacali del settore. Parere contrario solo da cinque aziende associate della Toscana; tra le astensioni il Gruppo Alliance che di recente aveva disdettato l'adesione ad Assofarm.

«Si tratta di un risultato estremamente importante - ha dichiarato il presidente Assofarm ,Venanzio Gizzi - perché afferma l'unità d'intenti di tutti i protagonisti della farmacia pubblica italiana, aziende e lavoratori, e ci permette di affrontare compatti le dure sfide che ci attendono nell'immediato futuro».

La bozza di contratto che ha ottenuto il placet di Assofarm, sottoscritta dopo 31 mesi di dura trattativa - è stata definta dai sindacati di categoria una sorta di "contratto di guerra", unico punto d'equilibrio possibile alla luce della pesante crisi del settore. L'accordo garantisce di fatto i livelli occupazionali e fa salvi i diritti acquisiti dal punto di vista economico dai vecchi dipendenti, mentre la parte normativa è stata modificata realizzando un contratto snello, che garantisce una maggiore flessibilità a esempio sui festivi.

L'ipotesi di accordo prevede incrementi retributivi di 107 euro a copertura del periodo di validità contrattuale (31/12/2015) e 900 euro di una tantum al primo livello per la vacanza contrattuale, nonché numerose modifiche sul piano normativo che renderanno il trattamento dei nuovi assunti praticamente sovrapponibile a quello previsto dal contratto delle farmacie private, premessa all'impegno della federazione di arrivare a un contratto unico di settore.

Tra le novità figura una nuova classificazione contrattuale per tutti i dipendenti, la previsione del contratto di apprendistato per il farmacista collaboratore, il part-time post maternità, una nuova copertura Ecm.
Riviste al ribasso gran parte delle voci economiche, a partire dalle maggiorazioni per il lavoro straordinario, notturno e festivo, l'ipotesi di accordo prevede anche una nuova articolazione dell'orario di lavoro, un monte annuale ferie ridotto a 173 ore contro le attuali 190, l'introduzione di flessibilità orarie e della banca ore. Fissata anche la percentuale massima del 20% di dipendenti con contratto a tempo determinato.