Lavoro e Professione

Patto per la salute: Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro a Governo e Regioni per le professioni

Le professioni sono essenziali per il Patto della salute e Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno scritto a Govenro (il ministro Lorenzin) e Regioni (il presidente dei governatori Vasco Errani e il coordinatore degli assessori alla sanità Luca Coletto) per chiedere di partecipare ai tavoli «in questa fase particolare di confronto costante fra Regioni e ministero per la definizione del nuovo Patto per la salute - che rappresenta l'atto più rilevante di programmazione organizzativa e finanziaria per tutto il sistema salute».

Secondo i sindacati il Patto per la salute deve essere in grado di offrire strumenti per il governo del sistema, l'appropriatezza delle prestazioni e la garanzia dell'unitarietà del servizio sanitario nazionale. «La sfida è alta - scrivono - in particolare in un contesto socio economico in continua evoluzione e dove i bisogni incomprimibili dei cittadini sono in rapida evoluzione».

«Riteniamo - affermano Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio - che in questo ambito le scelte di programmazione che guardano ai nuovi modelli organizzativi, a partire dagli ospedali, alle diverse sperimentazioni in atto e all'indispensabile riorganizzazione della rete territoriale, richiedano scelte innovative e uno sviluppo unitario di tutte le professioni nell'ambito tecnico-scientifico e gestionale, ricomponendo quelle fratture e quelle contrapposizioni di ruoli che appartengono a "vecchie logiche del passato"».

Per questo i sindacati chiedono un incontro «nella prospettiva di una visione matura e innovativa dei modelli di sviluppo delle professioni, sia nell'ambito tecnico professionale e in quello gestionale; dimensione quest'ultima che risulta oggi strategica al fine di realizzare un livello sostanziale di governo organizzativo, finalizzato all'ottimizzazione e alla qualificazione dei servizi, che superi il lavoro per compiti e recepisca concretamente quello per obiettivi di salute. I nuovi modelli assistenziali in ambito ospedaliero e territoriale, l'ottimizzazione dei percorsi di cura e l'appropriatezza delle risposte ai bisogni di salute richiedono infatti figure di gestione e governance in grado di rappresentare il punto di riferimento di ogni professione e struttura».

Secondo i sindacati oggi occorre imprimere un cambio di passo e realizzare un salto di qualità, ancorando l'ambito di sviluppo delle competenze manageriali ai nuovi obiettivi di salute e all'innovazione organizzativa in corso, ma soprattutto acquisendo quella necessaria flessibilità nella ridefinizione dei profili di competenza delle professioni che risponda ai reali bisogni del sistema e non solo ai vincoli giuridici ed ordinamentali.