Lavoro e Professione

Stem: personale, retribuzioni in altalena

Nel 2011 la spesa per il personale del Ssn - Irap inclusa - è in calo dell'1,3%, così come, per i blocchi del turn over, si riduce anche la numerosità degli operatori. Le retribuzioni sono stabili (+0,4%) anche per effetto del blocco della contrattazione. La differenza a livello di media generale tra Regioni (esclusa Bolzano) è di 14mila euro.

Diversa è la situazione però, se si confrontano i singoli ruoli: in questo caso il range tra Regioni raggiunge i 30mila euro, mentre all'interno della stessa Regione si raggiungono anche i 50mila euro. E la colpa è soprattutto della diversa composizione dei fondi integrativi a disposizione delle singole aziende.

Per i medici, la retribuzione media (in calo pressoché in tutte le aree) supera i 113mila euro contro i quasi 96mila dei dirigenti non medici e i circa 45mila del personale del comparto. E dopo i medici a "guadagnare" mediamente di più sono i dirigenti amministrativi che superano i 110mila euro, mentre chi incassa meno è il personale del ruolo tecnico che si ferma a poco più di 34mila euro.

Sono questi, in estrema sintesi, i principali risultati di uno studio su costi e numerosità del personale elaborato della Stem, la struttura tecnica di monitoraggio del Ssn, in collaborazione con l'Agenas, presentato da Laura Pellegrini, presidente della Stem, all'audizione per l'indagine conoscitiva della Camera (commissioni Bilancio e Affari sociali) sulla sostenibilità del Ssn.

Il personale è nel mirino dell'analisi perché, spiega lo studio, assorbe circa un terzo dei finanziamenti per la Sanità (oltre 36 miliardi) ed è quindi «uno dei principali fattori su cui incidere per la razionalizzazione della spesa».

La "colpa" della variabilità regionale dei costi è, secondo lo studio, soprattutto della contrattazione integrativa aziendale (indennità e compensi accessori hanno una valore medio del 26,4% delle retribuzioni con il massimo tra Regioni a 32,8% e il minimo a 23,6%), dell'errata determinazione dei relativi fondi e di una non corretta applicazione degli incrementi contrattuali.

L'esempio lo studio lo fa proprio con i medici. Con meno di 5 anni di servizio la retribuzione si ferma a poco più di 70mila euro mentre raggiungono i 130mila per i direttori di struttura complessa e la variabilità è anche maggiore in base all'incarico e all'anzianità. Per questo, se in un'azienda c'è maggiore concentrazione di personale con anzianità di servizio elevata, i costi medi sono più alti rispetto a un'altra "lavorativamente" più giovane.

Lo studio dedica anche un capitolo alla dirigenza di vertice delle aziende sanitarie. E conclude che i costi per direttori generali, sanitari e amministrativi (sempre Irap inclusa) dipendono non da valori nazionali, ma esclusivamente dalle scelte politico-finanziarie delle Regioni.

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