Lavoro e Professione

Il fascicolo sanitario elettronico è realizzabile: il modello del Cnr

Una cartella clinica digitale che consenta di mettere in rete dati e documenti sociosanitari di tutti i cittadini per migliorare l'assistenza, ottimizzare la spesa e consentire una corretta programmazione a livello regionale e nazionale in questo settore. Con queste finalità si é avviato il processo che porterà alla realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico, al quale lavorano dal 2009 l'Agenzia per l'Italia digitale, il Cnr e il ministero della Salute. Dopo la prima fase, che consisteva nella realizzazione di un'infrastruttura nazionale per integrare i fascicoli elettronici già approntati nelle singole regioni, si è passati nel 2012 e nel 2013 alle fasi successive.

Con i decreti del Fare e Crescita 2.0, infatti, il governo ha reso obbligatoria per le Regioni l'emanazione delle linee guida per l'entrata in vigore del Fse.

In cerca di interoperabilità
«È necessario rendere i dati interoperabili - spiega Giuseppe De Pietro, uno dei due coordinatori del progetto presentato in un convegno a Sorrento - altrimenti ci troveremmo davanti a singole monadi. Si sta inoltre individuando un supporto elettronico utilizzato da tutti i cittadini sul quale attivare i servizi».

La privacy
Il Fse assicurerà la privacy degli assistiti e, al di là delle linee guida generali, rispetterà l'autonomia delle Regioni in campo sanitario. Con il supporto dei tecnici del Cnr e dell'Agenzia per l'Italia digitale, entro il 2014 le Regioni dovranno presentare i propri piani, in modo da rendere operativo a regime il Fse a fine 2015. Da quel momento, sarà possibile consultare la cartella clinica del paziente senza dover richiedere le informazioni ad altri presidi sanitari, evitando anche di ripetere esami già effettuati.

Patroni Griffi: risultato tecnico d'eccellenza
«Ho seguito dall'inizio il progetto - ricorda il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, in un messaggio inviato al convegno - e ho verificato le capacità professionali impiegate per raggiungere un risultato tecnico di eccellenza, che tiene conto dell'autonomia delle Regioni in campo sanitario e allo stesso tempo dà l'idea di un sistema che colloquia al suo interno». Un modo per dimostrare che «scienza e tecnica semplificano la complessità», spiega, ribadendo che «la digitalizzazione é tra le priorità del governo».

Il Fse c'è
«Oggi possiamo certificare, durante quella che idealmente è la conclusione del nostro progetto, la concretezza che questo oggetto di cui abbiamo parlato si realizzi. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è realizzabile», ha detto Roberto Guarasci del Cnr durante il suo intervento a Sorrento al Convegno «Evoluzione ed interoperabilità tecnologica del Fascicolo Sanitario Elettronico».

Ora tocca alle Regioni
«Noi abbiamo dimostrato che la possibilità di realizzazione è concreta, ora sta alle amministrazioni regionali attuare quanto da noi sperimentato. Il Cnr ha dimostrato che è possibile, simulando nello scorso anno l'interscambio fra tre sistemi regionali che hanno parlato fra loro. Certo ora tutte le singole Regioni devono produrre istituzionalmente i risultati richiesti, e questo ci porta a dire che quelle realtà che hanno più difficoltà vanno aiutate. Lasciatemi dire però – ha concluso Guarasci – che molto di quanto è necessario è già stato realizzato dal Cnr, anche con l'ausilio di attori istituzionali che hanno collaborato in maniera volontaristica. Ora tutti insieme auspichiamo la realizzazione dell'FSE, che più che un obbligo è una grande opportunità».