Lavoro e Professione

Atto di indirizzo: primi incontri con pediatri e specialisti ambulatoriali

Dopo i medici di medicina generale , anche pediatri e specialisti ambulatoriali hanno avviato il lavoro con il Comitato di settore per cominciare a definire i contenuti dell'atto di indirizzo.

L'incontro informale tra le sigle della pediatria e il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, ha visto la partecipazione di Smi-Unp (Federazione pediatri) e di Fimp, Cipe e Simpef.
Sotto la lente, i temi della continuità h24, della salvaguardia dell'età pediatrica e delle modalità aggregative. Se una conferma «positiva» è arrivata per l'ambito di pertinenza della pediatria - l'età dei pazienti da 0 a 14 anni - resta una serie di nodi da sciogliere. Ad esternare è in particolare Federazione pediatri, «contraria - ha spiegato Antonio Gallese - a una riorganizzazione del territorio a costo zero», conseguente alla prospettata riapertura delle trattative limitata ai soli aspetti normativi. Perplessità anche sull'attuazione della legge Balduzzi che prevede una continuità sulle 24 ore. Una previsione che «rischia di incrinare il rapporto fiduciario tra medico e paziente e può portare a un aumento della spesa», ha aggiunto Gallese, auspicando anche una migliore programmazione delle professionalità presenti sul territorio e «un aumento degli specializzandi in pediatria». I pediatri, ancora, rivendicano per sé un'area separata e non ci stanno a essere inseriti nelle cure primarie con le specificità della specializzazione.

A ricordare il tasto dolente della «sofferenza della categoria» è il presidente della Fimp Alessandro Ballestrazzi, che chiede un atto di indirizzo separato. «La volontà di pervenire alla riscrittura solo normativa dell'Acn non tiene conto - spiega Ballestrazzi - della notevole sofferenza economica della categoria non solo per quanto riguarda le retribuzioni in sé, ma anche e soprattutto per ciò che attiene i mezzi di produzione che sono in totale o in gran parte a carico dei pediatri e sono soggetti a variazioni di mercato ormai non più sostenibili. Quest'ultimo punto, infatti, non costituisce una mera rivendicazione salariale, ma al contrario è in relazione diretta con la riforma delle cure primarie. Per quanto riguarda la continuità assistenziale, meglio intesa come continuità delle cure, questa deve presentare delle caratteristiche e specificità per l'età pediatrica diverse dall'adulto, così come in generale l'assistenza pediatrica ha peculiarità a tutto campo diverse. Proprio per questo la Fimp chiede con forza un atto di indirizzo separato per l'area di convenzionamento pediatrico».

A confronto con Montaldo oggi sono stati convocati anche gli specialisti ambulatoriali. Da Fespa, la Federazione specialistica ambulatoriale, giudizio sostanzialmente positivo con rivendicazioni in parte sovrapponibili a quelle dei pediatri: «no» a riorganizzazioni a costo zero, modernizzazione di servizi, strutture e tecnologie. Ma sul piatto c'è anche la questione precari: «Vogliamo ribadire - ha spiegato per Fespa Cosimo Trovato - che in questa fase di discussione degli aspetti normativi, è necessario anche affrontare il nodo irrisolto dei precari e delle molte figure mediche e veterinarie, compresa medicina penitenziaria, mercantile e fiscale, non ancora transitate nell'area contrattuale della specialistica e ora in una situazione di indeterminatezza. Attendiamo questo punto il varo dell'atto di indirizzo per poter entrare nel merito dei problemi e delle prospettive di settore».