Lavoro e Professione

Sondaggio Giovani medici: la maggioranza chiede specializzazioni più brevi e una scuola di medicina generale

Il 79.7% dei medici specializzandi si dichiara a favore della riduzione della durata delle scuole di specializzazione. Tra questi, circa i 3/5 propenderebbe per un'applicazione immediata della riforma, e più di 1/3 vorrebbe che il passaggio al percorso ridotto fosse reso opzionale nel transitorio, ovvero avvenisse su base volontaria. Sono alcuni dei risultati preliminari del sondaggio su web (finora sono stati censiti 998 soggetti) lanciato dall'Associzione italiana giovani medici (Sigm), tra aspiranti specializzandi e colleghi attualmente iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Lo stesso Sigm e chiede a Governo e Parlamento di valutarli attentamente in sede di approvazione del "DL 104/2013".

La preferenza spiccata verso la riduzione dei corsi è confermata anche considerando il campione rilevato allargato anche alla popolazione studentesca: la stragrande maggioranza dei medici e studenti intervistati, difatti, è a favore della riduzione della durata (84.1%), ma anche della semplificazione dell'attuale offerta formativa (razionalizzazione delle tipologie di scuole di specializzazione esistenti).

Inoltre, ben 85.3% degli intervistati ha la percezione che, ad oggi, non venga effettuata un'adeguata programmazione del fabbisogno di medici.

Ma il dato più eclatante è quello relativo alla proposta di istituzione di una scuola di specializzazione in medicina generale: l'88.7% dei rispondenti al sondaggio è a favore di tale ipotesi che è già realtà nel resto d'Europa.

«Alla vigilia dell'approvazione alla Camera dei Deputati del Decreto Legge 104/2013 (DL "Carrozza") – affermano i Giovani medici – offriamo tali dati al Governo e al Parlamento per le dovute considerazioni del caso».

I Giovani Medici propongono che il testo dell'emendamento di iniziativa governativa, recentemente riformulato a seguito di un accordo dei gruppi di maggioranza della Camera dei Deputati, «venga rivisitato in modo da demandare al Miur di predisporre, laddove fattibile dal punto di vista tecnico e nel rispetto degli obiettivi formativi e professionalizzanti da conseguire, apposite tabelle di conversione che diano la possibilità di optare su base volontaria per il passaggio al percorso ridotto a quanti già iscritti alle scuole di specializzazione, atteso che la rimodulazione non interesserà tutte le tipologie di scuole in modo indiscriminato. In tal modo, si potrebbero ottenere nel breve periodo i benefici introdotti dalla norma tanto in termini di ottimizzazione della durata del percorso, quanto di risorse da investire per il finanziamento di nuovi contratti di formazione».