Lavoro e Professione

Corte dei conti, previdenza infermieri: nel 2012 utile netto per l'Enpapi a +47,2% e patrimonio a +15,6%

Bilancio positivo per l'Enpapi, l'ente di previdenza e assistenza della professione infermieristica: nel 2012 - dopo un rallentamento nella crescita registrato nel 2011 - l'utile netto d'esercizio aumenta del 47,2%, il patrimonio netto del 15,6%. E aumentano gli iscitti anche a fronte di poche prestazioni previdenziali.

A tracciare il quadro dei risultati di gestione 2011-2012 dell'ente di previdenza degli infermieri è la Corte dei conti, nella sua relazione sull'attività di controllo degli enti previdenziali.

I risultati 2011
La gestione 2011, anche se ha registrato un aumento degli iscritti (+30,2%) e quindi delle entrate contributive (+23,3%), ha mostrato una flessione dell'utile di esercizio (3 milioni) del 50,2% rispetto al 2010.

I risultati 2012
La gestione 2012 invece presenta aumenti sia ancora del numero di iscritti (+7,4%) che dell'utile di esercizio (+47,2%) a quota 4,4 milioni.

I crediti
Quello che va meno bene secondo la Corte è il recuperio dei crediti verso gli iscritti che crescono ancora e secondo la relazione «è necessario individuare strumenti più idonei per il suo contenimento».

Il bilancio tecnico
Infine il blancio tecnico. I risultati di quello 2012-2061 «non presentano significativi elementi di criticità per i prossimi 50 anni». Il saldo previdenziale è in crescita fino al 2031, poi inizia a decrescere fino al 2050 e infine risale fino alla fine del periodo. Il saldo totale, invece, risulta in crescita fino al 2036, decresce fino al 2041 e poi riprende a salire fino al termine del periodo.

Le entrate contributive
Gli iscritti (infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari che svolgono attiità libero-professionale senza vincoli di subordinazione) aumentano costantemente e sono passati dai 16.169 del 2009 a 25.976 del 2012 e solo nell'ultimo anno (tra il 2011 e il 2012) la crescita è stata del 7,4%.
Per quanto riguarda le entrate contributive, la relazione della Corte evidenzia che nel 2011 presentano un incremento del 23,3% (53,9 milioni) e un ulteriore incremento del 32,8% nel 2012 (71,6 milioni).
Il risultato è dovuto all'aumentato numero degli iscritti, ma soprattutto agli effetti delle riforme strutturali dell'ente, con le quali sono state rimodulate, in aumento, tutte le tipologie di contributi.
Altro elemento che ha portato all'aumento delle entrate contributive è stato l'aumento della base dei redditi e dei volumi di affari professionali, prodotti nel 2011 e nel 2012, rivalutati secondo la variazione dell'indice Istat, sui cui calcolare il contributo dovuto.

Le prestazioni previdenziali e assistenziali
Le prestazioni previdenziali aumentano numericamente e tra queste soprattutto le pensioni di vecchiaia, passate dalle 389 del 2009 alle 838 del 2012.
Di conseguenza anche i costi per le prestazioni aumentano (+12,5% rispetto al 2010 e +12,3% rispetto al 2011) e a fine periodo valgono 3,3 milioni.
Le prestazioni assistenziali, invece dopo il forte incremento 2010 (290), nel 2011 diminuiscono del 29%, passando a 209, per poi crescere, nel 2012, del 61% (332 prestazioni). Per il 2011 il risultato è legato alla diminuzione delle indennità di malattia, che rappresentano il 50,5% di tutte le prestazioni assistenziali, e delle borse di studio, che ne costituiscono il 18%.
Nel 2012 l'aumento è di tutte le tipologie di prestazioni assistenziali, ma in particolare di quelle che nel 2011 avevano registrato le flessioni più significative. Le variazioni sul numero delle prestazioni hanno inciso sui costi: nel 2011, la flessione sul totale è stata del 2,8% (1,11 milioni contro 1,14 milioni del 2010), mentre nel 2012 l'aumento percentuale è dell'11,9% (1,24 milioni).

Le attività finanziarie
L'Ente ha investito le proprie risorse solo in attività finanziarie. Il rendimento netto del portafoglio titoli, dopo la crescita nel 2010, dove si era attestato al 4,61%, subisce una consistente contrazione nel 2011, e si ferma all'1,95%, nonostante il totale degli investimenti sia cresciuto del 27,4% rispetto all'esercizio precedente. La colpa è della «forte
diminuzione dei rendimenti ottenuti. Va segnalato, come riferisce l'Ente nei propri documenti di bilancio, che nonostante la diminuzione del rendimento netto, lo stesso risulta superiore al tasso di rivalutazione dei montanti, pari all'1,62%».
Nel 2012, nonostante la crisi finanziaria, l'ente, grazie all'assetto prudenziale dei propri investimenti, ha ottenuto un rendimento netto in
crescita rispetto al 2011 che, al netto delle imposte, è del 2,87%, superiore al tasso di rivalutazione dei montanti dell'1,13%.

Le partecipazioni
Il riferimento è a una scoietà fornitrice del software di gestione del database degli assicurati che nel tempo (dal 2006) ha mutato deniminazioni e ora è la GOSPAService S.p.a. di cui l'Enpapi detiene la maggioranza.
GOSPAService S.p.A., ha chiuso la gestione 2011 con un peggioramento delle proprie performance rispetto all'esercizio precedente, con un utile di esercizio di 1.071 euro, mentre il 2012 ha mostrato segni di ripresa, chiudendo l'esercizio con un utile di 15.365 euro.

LEGGI LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI