Lavoro e Professione

Dai generalisti Simg all'Ordine di Roma: medici in campo contro la violenza sulle donne

Si moltiplicano, ed è un bene, le iniziative contro la violenza sulle donne in vista della Giornata mondiale sul tema, il 25 novembre. E il mondo medico comincia a interrogarsi sul proprio ruolo per prevenire e intercettare abusi e maltrattamenti.

I generalisti della Società italiana di medicina generale, dal congresso nazionale in corso a Firenze, lanciano il progetto Vìola, una campagna di sensibilizzazione rivolta a 30mila medici di base ai quali sarà distribuito un opuscolo informativo. Obiettivo: migliorare la loro conoscenza del fenomeno e invitarli a praticare uno "screening" su eventuali abusi. «Un'indagine svolta su Health Search, il database della Simg - spiega Raffaella Michieli, segretario della società scientifica - ha dimostrato che nel 2009 soltanto 20 medici di famiglia hanno registrato un problema legato alla violenza sulle donne. Ma ricerche svolte negli ambulatori hanno evidenziato una prevalenza tra il 25 e il 40%, in linea con i dati della letteratura». Segno che troppo spesso sottovalutano o non riconoscono i segni di violenza, che peraltro, come ricorda il presidente Simg Claudio Cricelli, hanno spesso effetti diretti sulla salute.

Perché questa sottostima? Annalisa Frullini, coordinatrice dell'Osservatorio FnomCeO sulla professione medica femminile, ammette che spesso «i medici restano a loro coinvolti in meccanismi di razionalizzazione e sottovalutazione». Che talvolta «loro stessi possono avere scarsa fiducia nelle istituzioni, nella capacità di prevenzione e presa in carico delle donne vittime di abusi». C'è poi una questione di formazione: «I nostri medici - sottolinea Frullini - sono ancora poco addestrati, nel loro percorso formativo, a riconoscere i sintomi e gli esiti delle violenze». Un esempio per tutti: su un campione di 3mila donne finite in ospedale per fratture, quasi a nessuna i medici hanno posto domande per capire se fosse vittima di abusi. Eppure in un caso su sei una donna che arriva dal medico con una frattura ha subito violenze domestiche. «Come medici - conclude Frullini - diciamo che non deve più accadere. La FnomeO già per marzo sta preparando un convegno nazionale per affermare a gran voce che fermare la violenza rientra nei nostri doveri».

Intanto l'Ordine dei medici di Roma lunedì terrà una giornata di studio ad hoc, dal titolo "Le ferite nascoste delle donne", cui parteciperà Frullini stessa insieme ad altre esperte. La Commissione Pari Opportunità - si legge - «ha ritenuto indispensabile lavorare per trovare risposte e individuare comportamenti e strategie di prevenzione e studio per contrastare il trend, in drammatico aumento, dei casi di brutale violenza sulle donne e compagne di vita, che prende il nome di femminicidio».