Lavoro e Professione

Medici, cresce il contenzioso: il 99% si sente esposto a denunce

Costa ormai 13 miliardi l'anno al Ssn la medicina difensiva, nonostante più del 95% delle denunce in Italia si risolva con l'assoluzione del sanitario. Tanto che ormai il 99% dei medici si sente esposto al rischio di una denuncia.

«Siamo pronti a discutere con il mondo istituzionale e politico per un progetto che garantisca sia i pazienti che i medici», ha detto il presidente dell'Enpam Alberto Oliveti ha lanciato un forte appello alle istituzioni e soprattutto al mondo politico, per sollecitare l'attenzione sul problema dell'assicurazione professionale medica. Una questione molto sentita, che ha animato i lavori del tavolo tecnico in occasione del Congresso nazionale sulla «Rc professionale: confronto e soluzioni», svolto oggi a Roma nell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Un appuntamento che ha visto il confronto dei rappresentanti del mondo istituzionale, degli Ordini dei medici e del mondo previdenziale oltrechè assicurativo, insieme agli oltre 600 medici presenti.
«L'obbligo di assicurarsi per tutti i medici, che entrera' in vigore ad agosto 2014, riguarda solo i professionisti sanitari, e non le compagnie di assicurazione - ha spiegato Roberto Lala, presidente Omceo Roma, il più grande ordine professionale in Europa - Se non avranno sottoscritto una polizza, i camici bianchi saranno in teoria fuori dal mercato del lavoro, per cui questo diventa un problema globale, non solo di medicina difensiva, ma proprio di salute pubblica. E' quindi indispensabile un tavolo di confronto in modo che si risolva una questione che ogni giorno si fa più grave e che incide sui cittadini e sulle cure».

A conferma della necessità di un intervento urgente i dati che emergono da un'inchiesta dedicata al tema della medicina difensiva, realizzata sulla base di oltre 20.000 medici intervistati, presentata durante il congresso. I numeri evidenziano la percezione del pericolo rappresentato dalle denunce da parte dei pazienti (99,1% del campione), e che ormai e' diffusa tra gli addetti ai lavori (oltre 77% del campione) la consapevolezza del peso di azioni di medicina difensiva sull'aumento dei costi assicurativi; o ancora come un'altissima percentuale degli intervistati (88,6% del campione) ritenga che oggi per il singolo medico assicurarsi sia un problema critico.

«La medicina difensiva è un'aberrazione della nostra professione - aggiunge Luigi Presenti, presidente Associazione chirurghi ospedalieri italiani - Siamo poco tutelati, anzi, i chirurgi sono tra i professionisti più' esposti alle denunce, per cui si rende necessaria una riforma strutturale del sistema per renderlo più assicurabile, attraverso formazione, certificazione e analisi delle reali capacità e specializzazioni di cura».

Collettore di questa prima iniziativa di confronto è stata SanitAssicura. «L'esigenza di offrire consulenza assicurativa - spiega Simona Gori, direttore generale SanitAssicura - nasce dalla volontà di supportare i camici bianchi nella scelta della polizza migliore all'interno di un quadro normativo ancora non ben delineato. Non vendiamo polizze, ma garantiamo ai medici la possibilità di trovare l'offerta più adeguata possibile tra quelle presenti sul mercato».

Anche Consulcesi ha condiviso le tematiche e le linee guida del Congresso con la presenza del suo presidente onorario Massimo Tortorella. Al tavolo, moderato da Stefano De Lillo, era presente anche Rafi El Mozloum, vicepresidente di Federspecializzandi, che in vista dell'obbligo di copertura assicurativa del prossimo anno ha denunciato «una situazione a macchia di leopardo per i medici in scuola di specialità».