Lavoro e Professione

Cosmed: i dirigenti siano coinvolti nelle scelte di spending review

La crisi e le difficoltà che ne conseguono impone scelte decisive e radicali. «L'economia è in piena stagnazione, i consumi si stanno ancora riducendo, il lavoro diminuisce e il potere d'acquisto si riduce conseguentemente in una spirale perversa che se non interrotta potrebbe sfociare in una delle peggiori stagioni del nostro Paese», afferma la Cosmed, Confederazione sindacale della dirigenza del pubblico impiego a cui aderiscono oltre 30mila iscritti che fanno parte di: Anaao Assomed,
Fvm (Federazione veterinari e medici), Sds Snabi, Assomed-Sivemp (Associazione sindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari dei ministeri e delle aziende autonome dello Stato), SIDirSS, Anmi Inail (Associazione dei medici Inail), Fpm (dirigenti del ministero dell'Economia e dei ministeri ed Enti dello Stato), Aiic (Associazione italiana ingegneri clinici). Che ha organizzato questa mattina a Roma il convegno nazionale «L'impatto della crisi sulla pubblica amministrazione e sul welfare. La Cosmed e i Partiti a confronto sulle scelte indispensabili».

Il quadro politico sta avviandosi secondo la Cosmed a una frammentazione ulteriore e si stanno delineando crisi di tutti i gruppi dirigenti che storicamente hanno governato, «questo a tutto vantaggio di gruppi emergenti che raccolgono il malcontento e la rassegnazione di una popolazione stremata e umiliata dall'iniquità sociale e dalla disonestà dilagante nel Paese, nel mondo politico e nella pubblica amministrazione».

Allo stesso tempo, «si stanno affacciando alla guida dei Partiti nuovi gruppi dirigenti che si candidano alla guida del Paese con ricette vecchie e nuove, di diversa inclinazione politica, di difficile radicamento in una società disaffezionata da sistemi elettorali parlamentari centralizzati e deresponsabilizzanti, peraltro delegittimati anche dalla Corte Costituzionale».

Di fronte a questo scenario «assai preoccupante» torna a essere un valore basilare, secondo la confederazione, l'associazionismo sindacale autonomo che «democraticamente e con la piena partecipazione ai diversi livelli di rappresentanza, supplisce ad una funzione di aggregazione sociale, orientamento ideale, mobilitazione creativa e progettualità politico economica».

E per questo la Cosmed ritiene indispensabili alcune scelte che rappresentano anche precise richieste della dirigenza:

1. Dare lavoro buono a tutti i disoccupati e i precari attraverso la semplificazione delle assunzioni e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, compensata dal recupero dell'evasione fiscale e da una proporzionale riduzione della spesa pubblica inefficiente. Chi ha ricevuto o trattenuto indebitamente denaro pubblico deve renderlo perché lo si possa dare a chi lo merita sotto forma di occupazione produttiva.

2. Lottare contro l'evasione fiscale che costa allo Stato, quindi a quelli che le tasse le pagano, 120 miliardi di euro ogni anno.

3. Lottare contro la corruzione e il malcostume amministrativo che costa 60 miliardi di euro l'anno ai contribuenti, mediante regole semplici ed estremamente rigorose per espellere la politica affaristica e clientelare dalle pubbliche amministrazioni.

4. Riaprire la stagione contrattuale, per mettere mano a processi di riorganizzazione ed efficientamento della pubblica amministrazione attraverso un maggior riconoscimento del merito e di specifiche aree di contrattazione per le responsabilità dirigenziali e professionali della sanità.
5. Riconsiderare la "questione previdenziale" ed in articolare la previdenza integrativa.

6. Investire sulla formazione delle nuove generazioni di lavoratori ed in particolare di dirigenti.

7. Coinvolgere Cosmed, quale rappresentanza della dirigenza, nel processo di consultazione e motivazione delle parti sociali per la revisione della spesa.

Tagli alla spesa per il 2% di Pil: indispensabile il confronto con le parti sociali
Il Commissario per la spending reviw dovrà trovare risorse per 32 miliardi di euro entro il 2016 con risultati significativi già nel 2014. Sostiene che: «Non è facile, ma non avrei accettato se non lo avessi ritenuto fattibile». «… questa è una operazione diversa dalle precedenti perché verrà fatta con le amministrazioni pubbliche. Per questo avrà successo».
La maggior parte delle risorse servirà a tagliare le tasse sul lavoro. «Siamo persuasi anche noi dirigenti della pubblica amministrazione - afferma la Cosmed - che una azione non mirata e la riedizione dei tagli lineari provochino, da una parte, la reazione corporativa dell'apparato burocratico alle imposizioni dall'esterno e, dall'altra resistenze trasversali, sindacali e politiche. Invece, un'azione mirata sugli sprechi e le inefficienze potrà spezzare la resistenza passiva e mettere in gioco le forze migliori della dirigenza del Paese. Su questa strada la Cosmed è disposta ad assumere un ruolo di parte sociale responsabile e proattiva».

Secondo la confederazione «la cosa più importante della spending review che dovrà decollare è il legame dinamico tra la riduzione di spesa inefficiente e la riduzione delle tasse sul lavoro. I tagli della spesa pubblica non devono essere riduzioni dei servizi che occorrono per garantire i diritti costituzionali di salute, istruzione, giustizia, previdenza, ordine pubblico. Ma «il Commissario Cottarelli - continua la Cosmed - sa che metà del suo lavoro è comunicazione e ricerca del consenso della pubblica opinione. Vuole trovare 60 milioni di euro di risparmi di spesa nel 2014 e poi molto, molto di più nel triennio, da qui al 2016, in totale ben 32 miliardi di euro. Ma la battaglia si vince molto prima, cercando e creando il consenso».

Dirigenza protagonista della revisione ella spesa
Nelle amministrazioni «sono i dirigenti - spiega la Cosmed - che conoscono meglio di chiunque altro i punti di forza e di debolezza dei processi produttivi, sono loro che detengono le informazioni necessarie per analizzare i problemi e proporre interventi correttivi. Perché il percorso virtuoso che si vuole imboccare non si inceppi, occorre responsabilizzare e motivare la dirigenza delle pubbliche amministrazioni e non mancherà il nostro impegno di Confederazione responsabile sulle "scelte indispensabili" se avremo riconosciuto il ruolo che desideriamo svolgere. Sarà difficile ottenere risultati se la dirigenza non sarà motivata a cooperare perché il sistema di fare revisione della spesa e di prendere decisioni a livello centrale ha già manifestato le sue debolezze in passato. Non funzionando l'approccio centralistico si rischia di tornare ai disastrosi tagli lineari».

E la Cosmed propone alleanze tra Governo e dirigenza pubblica: «ci aspettiamo dei tagli selettivi e rimessi alle stesse amministrazioni che hanno padronanza della visione delle loro esigenze e delle loro disponibilità e delle esigenze dei cittadini in termini di servizi», ha evidenziato il presidente emerito della Corte dei Conti Luigi Giampaolino».

La sanità pubblica
Se i tagli verranno fatti con il bisturi e con precisione chirurgica, analizzando le criticità comparto per comparto per superare la logica delle riduzioni lineari, la sanità potrà averne, secondo la Cosmed, un enorme beneficio in termini di risparmi, di efficienza, di qualità delle prestazioni e di soddisfazione del personale sanitario la cui valutazione di merito è quanto mai facile (costi standard, esiti e tempi) e talvolta drammaticamente evidente.

«Cottarelli si è soffermato su un tema spinoso, quello dei manager pubblici affermando che devono avere maggiore capacità gestionale, anche con penalizzazioni se i risultati non saranno quelli attesi. Se questo vuol dire responsabilizzare tutti i dirigenti, Cosmed è d'accordo; perché quella condivisione che si sta realizzando tra Governo e Regioni, si riproduce anche a livello aziendale di Asl o di ospedale dove, analogamente, si deve saldare tra dirigenza generale e dirigenti medici e sanitari. Al livello delle strutture complesse delle Asl/Ao i centri di spesa devono essere revisionati da chi li dirige che, responsabilmente, potrà proporre risparmi e averne il meritato riconoscimento contrattuale»