Lavoro e Professione

Precari, Anaao: la direttiva alle Regioni è una buona soluzione ma occorre vigilare

«Per il precariato molto è stato fatto, ma molto resta da fare» è il commento di Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed alla direttiva alle Regioni con la quale il ministero della Salute invita a prorogare fino al 31 dicembre 2016 tutti i contratti a tempo determinato (VEDI ).

«E' positivo ed importante – dichiara Troise - l'invito alla proroga per tutte le tipologie di lavoro flessibile, senza distinzione tra contratti a tempo determinato propriamente detti e le numerose forme di contrati atipici esistenti. Come del resto il richiamo alla priorità del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza come elemento, non strettamente subordinato alle disponibilità finanziarie».

Secondo il sindacalista, «grazie anche all'azione dell'Anaao Assomed» sono state inserite nel dispositivo di legge le professionalità del Ssn, inizialmente escluse, è stata migliorata la proposta di Dpcm e si è ottenuto il mantenimento del posto di lavoro anche per i sempre più numerosi contratti atipici. «È finalmente maturata la consapevolezza nella classe politica che il precariato è presente non solo nel comparto ma anche nelle professionalità mediche e sanitarie e nelle figure dirigenziali, e che è necessario non riproporre nuovi inserimenti nel sistema sanitario di quei contratti atipici che in questi anni hanno pesantemente penalizzato, sul piano economico, professionale e previdenziale, una generazione di giovani».

Occorre comunque secondo Troise vigilare pronti alla mobilitazione in attesa che:

- Il Dpcm completi l'iter per essere definitivamente approvato;
- Regioni ed aziende proroghino di fatto i contratti in essere, come già avvenuto nel Lazio, sia pur limitatamente al 2014;

- il processo di stabilizzazione venga effettivamente realizzato a partire dall'immissione in ruolo dei vincitori di concorso.

Rimane aperto, invece, il fronte della formazione medica, specialistica e generale, e della dirigenza sanitaria, per la quale «occorre garantire le risorse necessarie al futuro dei giovani e allo stesso sistema sanitario, anche a scapito del finanziamento dei Policlinici privati - conclude Troise - come peraltro richiesto da una petizione online firmata da migliaia di medici giovani e non».