Lavoro e Professione

Diagnostica per immagini: intesa medici-professioni sui profili di competenza e autonomia per tutti gli attori dell'atto radiologico

Il medico radiologo ha la responsabilità del processo clinico - diagnostico e deve garantire il rispetto del principio di giustificazione attraverso la supervisione della correttezza di tutto il processo, in osservanza della nonnativa. Deve, inoltre, garantire la corretta refertazione, facendo riferimento al quesito clinico, alle condizioni psicofisiche del paziente ed al tipo di apparecchiatura.

Il tecnico sanitario di radiologia medica ha la responsabilità di condurre l'esame in modo adeguato, secondo i protocolli operativi diagnostici preventivamente definiti dal responsabile della struttura. Deve inoltre garantire il rispetto del principio di ottimizzazione durante la conduzione tecnica dell'esame, attraverso il corretto uso delle tecnologie diagnostiche a lui affidate, oltre al corretto impiego di tutti dispositivi idonei alla radioprotezione per il paziente ed è responsabilmente impegnato nel processo di giustificazione facendo riferimento al medico radiologo, alle linee guida nazionali o interne alla struttura.

Il fisico specialista in fisica medica è colui che esercita una professione sanitaria regolamenta che prevede il possesso della laurea in Fisica e che abbia conseguito il diploma di specializzazione in Fisica medica. Tali titoli legittimano anche lo svolgimento delle funzioni proprie dell'esperto in Fisica medica in materia di protezione sanitaria delle persone contro i rischi\ delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni mediche ai sensì del Dlgs 187/2000. Il fisico medico interviene e fornisce consulenza specialistica su questioni riguardanti la fisica delle radiazioni. Il fisico medico è responsabile della dosimetria, incluse le misure ed i calcoli per la valutazione della dose somministrata al paziente e ad altre persone soggette all'esposizione medica, e fornisce consulenza e pareri specialistici sulle apparecchiature medico-radiologiche.

Mette bene in chiaro le competenze dell'area radiologia l'intesa sottoscritta dai sindacati sul «management della erogazione delle prestazioni di diagnostica per immagini», sottoscritto oggi al ministero della Salute e che ha come obiettivo individuare i processi che, «nel rispetto delle competenze professionali specifiche, delle esigenze operative e della evoluzione tecnologica, consentano di garantire prestazioni di diagnostica per immagini appropriate e giustificate, nel rispetto delle norme e delle linee guida. I modelli operativi proposti in questo documento si applicano a tutte le prestazioni, ovunque erogate».

«E' un contributo fondamentale ed innovativo - afferma il sottosegretario Fadda – che da indicazioni organizzative chiare e definite in un settore centrale nel processo di attuazione del diritto alla salute, qual è quello della diagnostica per immagini nel quale oltre all'evoluzione scientifica e tecnologica debba essere valorizzato ed apprezzato l'indispensabile apporto professionale. Il documento contribuisce ad avviare un processo di chiarezza nei ruoli e nelle responsabilità dei diversi attori (medici radiologi, fisici medici e tecnici sanitari di radiologia medica) rispondendo così alle esigenze formulate dalle Regioni anche dopo i recenti casi di intervento della Magistratura. Il metodo adottato insieme al Ministro Lorenzin, di coinvolgimento da coprotagonisti di tutte le organizzazioni sindacali e professionali interessate si conferma valido per affrontare e risolvere i problemi che assillano la Sanità, infatti l'apporto scientifico e professionale di tutte le componenti è un valore aggiunto indispensabile».

Il docuemnto «rappresenta una vittoria della concertazione - commenta Francesco Lucà, segretario Snr - un passo avanti fondamentale per superare le divergenze che avevano segnato il rapporto tra medici radiologi e tecnici».

«Snr, Airo, Sirm, Ainr, Aifm e Fnctsrm hanno siglato l'accordo sul management dell'erogazione delle prestazioni di diagnostica per immagini: un primo passo, cui seguirà, come ci ha assicurato il sottosegretario Fadda, il recepimento del documento da parte del ministero della Salute e, speriamo, anche da parte delle Regioni, così da avere standard omogenei in tutto il Paese».

«L'obiettivo - spiega Lucà - è di tracciare i profili di competenza e autonomia per tutti gli attori dell'atto radiologico, fermo restando che la responsabilità clinico-radiologica ricade sempre sul medico, il quale, però, trova tra gli altri professionisti sanitari le specificità indispensabili per una proficua collaborazione. In particolare, si riconoscono ai tecnici le competenze e conoscenze per una gestione autonoma dell'atto tecnico radiologico».

«I firmatari del documento si sono dichiarati disponibili a lavorare nuovamente insieme per studiare modelli organizzativi che tengano conto dei cambiamenti in atto nella diagnostica per immagini sia in ambito ospedaliero che territoriale. È il segno di una volontà di collaborazione decisamente positiva che bisogna riconoscere anche al sottosegretario Fadda, il quale sta dimostrando di credere nel metodo della concertazione. Speriamo - conclude Lucà - allora che questa capacità di raggiungere accordi si allarghi alle tante tematiche a cui si deve trovare soluzione nel mondo della sanità».