Lavoro e professione

Fofi: il farmacista assicura l'aderenza alle terapie

Quando il farmacista si fa carico dell'aderenza alla terapia riscuote il consenso del paziente, ma anche del medico curante. Questa la conclusione cui è giunta la seconda fase del Progetto pilota sul Mur (Medicine Use Review, revisione dell'uso dei medicinali) patrocinata dalla Fofi, che ha coinvolto circa 900 pazienti affetti da asma.

Con l'ausilio di un questionario molto articolato, la ricerca ha analizzato il feedback dei pazienti che sono stati sottoposti alla revisione, ma ha altresì registrato i commenti ai dati del progetto pilota di un gruppo di medici di medicina generale della Simg, grazie a un focus group organizzato nel corso dell'ultimo congresso della società scientifica. dice «Complessivamente i cittadini hanno confermato un elevatissimo gradimento per questa prestazione, e una percentuale molto significativa – il 75% - ha dichiarato di avere tratto beneficio dall'intervento del farmacista, tanto che è stata una richiesta comune potersi sottoporre al Mur periodicamente (ogni tre mesi)», spiega Andrea Manfrin, clinical lecturer della Medway School of Pharmacy dell'Università del Kent e Principal Investigator dello studio. .«Ma anche i medici di medicina generale sono stati concordi nel giudicare il Mur uno strumento importante per migliorare l'aderenza alla terapia e anche per creare un percorso condiviso per migliorare l'assistenza ai pazienti».

«Siamo soddisfatti che da questa seconda fase della nostra sperimentazione sia emerso un dato fondamentale: l'intervento del farmacista a supporto dell'aderenza alla terapia è apprezzato sia dai cittadini sia dai medici di medicina generale, che sono nostri fondamentali interlocutori sul territorio», commenta invece il presidente della Fofi, Senatore Andrea Mandelli, sottolineando che il percorso per lo sviluppo di un nuovo modello di assistenza basato sulla collaborazione concreta tra i professionisti della salute è pronto a proseguire. «A breve - conclude infatti Mandelli - inizierà uno studio controllato volto a dimostrare i benefici del Mur anche sul piano clinico ed economico. Ci auguriamo che, evidenze scientifiche alla mano, si passi finalmente a implementare il nuovo modello di servizio farmaceutico di cui il paese ha bisogno per una tutela della salute migliore e sostenibile.

L'identikit del progetto Mur. Lo studio pilota del Mur patrocinato dalla Fofi punta a valutare la trasposizione nella farmacia italiana di una prestazione, la Medicine Use Review (revisione dell'uso dei farmaci) introdotta in Inghilterra nell'aprile 2005: si tratta di unaattività specifica del farmacista quale esperto del farmaco, e non di uno sconfinamento nelle competenze del medico, dal momento che non si interviene sulle scelte del curante ma gli si segnalano le eventuali anomalie, intervenendo ad esempio su eventuali errori commessi dal paziente nella gestione del farmaco.

L'apprezzamento dei pazienti. I ricercatori delle quattro province coinvolte, Brescia, Pistoia, Torino e Treviso, hanno ottenuto complessivamente le risposte a un questionario articolato di 274 pazienti, più di un quarto di quelli che avevano partecipato alla sperimentazione (895). Nella prima fase del progetto i pazienti avevano dichiarato in larga maggioranza di non avere difficoltà con la terapia o la gestione della malattia, ma successivamente è emerso che il 60% dei pazienti sottoposti al Mur presentava almeno un problema. Dai pazienti è emerso un elevato gradimento della prestazione ricevuta (93%). In particolare, oltre il 75% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto dei benefici dal Mur, l'84% ha dichiarato di trovarsi più a suo agio con la terapia prescritta e solo il 17% circa ha indicato di avere ancora dei dubbi che non sono stati chiariti. Tra i suggerimenti per migliorare il servizio, il campione ha indicato l'allargamento ad altre patologie, la generalizzazione del servizio ad altre farmacie e addirittura l'esecuzione dell'Mur con frequenza trimestrale.

Il focus group con i Mmg. Giudizio positivo sull'eperienza Mur anche nel focus group che ha coinvolto quattro medici di medicina generale: i professionisti hanno indicato i pazienti fragili, gli anziani e quelli soggetti a poliprescrizione come i destinatari preferenziali della prestazione, sottolinenado la necessità di sviluppare un protocollo condiviso tra Mmg e farmacisti ed alimentare un flusso di informazioni costante tra medico e farmacista, soprattutto al fine di rivolgere al paziente un messaggio univoco. Tutti i partecipanti hanno infine individuato nella condivisione di una piattaforma informatica un passo fondamentale per rimuovere le barriere alla comunicazio ne tra le due professioni, dovute in massima parte, secondo i medici interpellati, al carico burocratico.