Lavoro e professione

Anaao Giovani: emergenza nazionale su specializzazioni

La cisi del sistema formativo è diventato un'emergenza nazionale e la colpa non è solo della politica. Questo il commento di Anaao Giovani in merito al recente intervento del Presidente del Cun, Andrea Lenzi, che ha lanciato l'allarme sugli oltre 1.700 posti delle scuole di specializzazione persi in quattro anni dal 2010, in controtendenza rispetto a quanto accade
rispetto al resto dell'Europa e del mondo.

Ancora una volta l'Università tenta di liquidare il problema della riduzione dei contratti di formazione post laurea ed insieme degli accessi alle Scuole di Medicina, come responsabilità della sola politica - scrive Anaao Giovani - Responsabilità che certo pesa, ma non come unico elemento, nella crisi di un sistema formativo. Fino ad ora i contratti di specialità sono stati distribuiti a pioggia, senza una corretta programmazione dei fabbisogni per Regione e per disciplina, ma nel solo interesse delle cattedre, con percorsi formativi deficitari sugli aspetti professionalizzanti, pure richiesti dalla normativa, e poco adatti ad una Medicina in continua evoluzione.

Oggi occorre cominciare a porsi qualche domanda sull'offerta formativa dei singoli Atenei, certo molto disomogenea, se si vuole capire perchè molti medici in formazione decidono di abbandonare in itinere il corso di specializzazione e rincorrere il miraggio dell'estero. Prima di denunciare l'imbuto formativo, che certo esiste, pensiamo ai decreti del Miur che hanno aumentato la durata dei percorsi formativi, introdotto il bonus per chi partecipava al concorso per Medicina, per poi toglierlo e reintrodurlo, modificando di fatto le graduatorie e spingendo chi non era entrato a ricorrere alle vie legali.

Se il precariato medico è diventato un'emergenza sociale, rivediamo la formazione, pensando ai medici neo-laureati come risorsa da coinvolgere negli ospedali Italiani (non all'estero) per continuare il proprio percorso formativo. Ma occorre mettere in discussione le caratteristiche di un sistema autoreferenziale che si pensa e si comporta come privo di limiti e di obblighi sociali, rendendo sempre più evidente che l'attuale sistema formativo medico post-lauream, che di fatto esclude le competenze e le prerogative del servizio sanitario, necessita di un profondo ripensamento e di un vero e proprio cambio di paradigma.