Federspecializzandi: assenza di programmazione per i nuovi accessi a Medicina

FederSpecializzandi denuncia l'assenza di programmazione nel determinare il numero di nuovi accessi al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ed esprime il proprio disappunto nei confronti del Dm Miur-Salute n. 220 del 10 Marzo 2014 che fissa a quasi 10.000 il numero di posti più gli oltre 500 posti dedicati agli studenti extracomunitari. A fronte di queste cifre, denuncia FederSpecializzandi, «il Governo è in grado di finanziare un numero di borse di specializzazione (3300-3500) che consentiranno a meno della metà dei giovani medici di poter intraprendere una tappa fondamentale nel percorso di formazione».

«Dopo una iniziale previsione di una riduzione del numero di accessi - si legge in una nota - necessaria quantomeno a compensare gli oltre 14.000 accessi del precedente anno accademico, in sovrannumero di circa 3000 unità rispetto a quanto sancito dal precedente Decreto Ministeriale conseguentemente ai numerosi ricorsi vinti dagli studenti, con l'attuale decreto si conferma un numero di accessi sostanzialmente analogo a quello del precedente concorso. Questo a fronte di una conclamata incapacità a garantire il completamento della formazione medica attraverso lo stanziamento di un adeguato numero di contratti di specializzazione e di borse per il corso specifico in medicina generale».

«Già oggi, nonostante il numero di accessi di sei anni fa fosse sostanzialmente inferiore al dato medio degli ultimi tre anni - continua FederSpecializzandi - il Governo è in grado di finanziare un numero di borse di specializzazione (3.300-3.500) che consentiranno a meno della metà dei giovani medici che concorreranno per l'ingresso in specializzazione di poter intraprendere una tappa fondamentale nel percorso di formazione medica».

La mancanza di fondi. Il problema è anche il mancato reperimento dei fondi. «E' necessario domandarsi se, parallelamente all'emanazione del decreto ministeriale che bandisce anche per quest'anno quasi 10.000 posti - conclude la nota - i due ministeri stiano lavorando per reperire con il dovuto anticipo i fondi necessari a garantire il completamento della formazione ai 10.000 e oltre laureati che, annualmente, nei prossimi anni usciranno dal corso di laurea in medicina e chirurgia».

La capacità formativa del sistema universitario italiano. Ma i dubbi dell'associazione riguardano anche l'effettiva capacità formativa del sistema universitario nazionale. «Da un punto di vista strettamente pedagogico - sottolinea FederSpecilizzandi - ci si domanda come l'Università italiana possa essere in grado di garantire buoni livelli di formazione a un numero così ampio di studenti, in strutture e con un personale spesso inadeguato a consentire una buona qualità della formazione, particolarmente nella sua componente pratica, ad un numero di studenti che, oggi, è sostanzialmente inferiore. Infine occorre domandarsi sulla base di quali dati venga effettuata la programmazione del numero di accessi al corso di laurea in medicina. Vista la grande variabilità che, negli ultimi mesi, ha caratterizzato, questi numeri, il timore fondato è che vi sia una sostanziale assenza di programmazione».

La proposta. E' quindi necessario rivedere i meccanismi decisionali. «A tal fine riteniamo improcrastinabile - conclude la nota - ripensare completamente le modalità con cui vengono stabiliti il numero di accessi al corso di laurea in medicina e chirurgia e il numero di posti assegnati alle diverse tipologie di scuole di specializzazione e al corso specifico in medicina e generale. In particolare, come più volte richiesto da FederSpecializzandi agli organismi competenti, si ribadisce la necessità e l'urgenza di determinare i reali fabbisogni di medici, specialisti e tutti gli altri operatori che operano all'interno del Ssn con una prospettiva di lungo corso che tenga conto, oltre che del turnover all'interno delle strutture sanitarie, dei profondi mutamenti a cui sta andando incontro la popolazione italiana e l'organizzazione del Ssn».