Lavoro e professione

Truffa milionaria ai danni delle casse previdenziali di ragionieri, medici e giornalisti. Arresti per i fratelli Magnoni

di Vitaliano D'Angerio (da: www.ilsole24ore.com)

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito questa mattina sette ordinanze di custodia cautelare (ai domiciliari e in carcere) nei confronti di sette persone, tra le quali i fratelli Ruggero, Aldo e Giorgio Magnoni, e il figlio di quest'ultimo, Luca, e altre tre persone, tutte coinvolte nell'inchiesta del pm di Milano Gaetano Ruta su Sopaf.

I reati contestati ai sette indagati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa, appropriazione indebita e frode fiscale. Per quanto riguarda il reato di truffa, sarebbe stato realizzato ai danni di tre casse di previdenza, quella dei ragionieri, quella dei medici (Enpam, per 20 milioni) e quella dei giornalisti (Inpgi) per un controvalore di 79 milioni di euro. Al momento sono in corso perquisizioni presso terzi nelle case di Paolo Santarelli e Andrea Camporese, presidenti rispettivamente dell'ente previdenziale dei ragionieri e dei giornalisti. Gli enti di previdenza sono vittime della truffa.

I militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza hanno arrestato anche Gianluca Selvi, dominus della società Hps, ritenuto dagli inquirenti personaggio chiave nell'appropriazione dei fondi, per 52 milioni di euro, della cassa di previdenza dei ragionieri. Le misure cautelari eseguite sono dunque complessivamente sette. Sono state richieste dal pm di Milano Gaetano Ruta, che ha diretto le indagini, e sono state disposte dal gip Donatella Banci Buonamici.

Gli investigatori hanno accertato che la società Adenium tramite la propria controllata lussemburghese Adenium Sicav avrebbe sottoscritto titoli per 52 milioni di euro gestiti dalla società Hps di Selvi. Il denaro, attraverso società off shore sarebbe stato trasferito su conti bancari alle isole Bermuda e Maurutius, e sarebbero poi rientrati in Italia a disposizione di alcuni degli arrestati.

Diverso il meccanismo attraverso il quale sarebbero stati truffati l'istituto di previdenza dei giornalisti per sette milioni di euro e anche l'ente di previdenza dei medici per venti milioni di euro: la Sopaf - hanno accertato i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria - che gestiva parte del patrimonio dei due istituti avrebbe acquistato quote del Fondo immobili pubblici (Fip) e li avrebbe rivenduti dopo alcuni giorni a Inpgi ed Enpam, realizzando in tal modo un profitto ritenuto illecito.

La Guardia di finanza ha sequestrato 65 immobili, la maggior parte nel centro di Milano, riconducibili agli indagati - che sono una decina in tutto oltre agli arrestati -, villette residenziali, autovetture ed ha bloccato oltre 250 rapporti bancari in varie parti d'Italia.

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