Lavoro e professione

Convenzioni/ Uccp «extrema ratio»: la proposta dei pediatri pronta per la Sisac rilancia le Aft

di Barbara Gobbi

Le Aft, per i modelli e la progettualità su cui negli ultimi anni la pediatria italiana si è centrata, di fatto sono già una realtà. Che peraltro ben si attaglia ai numeri - esigui rispetto alle cifre della medicina generale - e alle caratteristiche del territorio e della professione. Parte da questo assunto la bozza di proposta che il 19 giugno la Fimp, insieme alle altre sigle sindacali Cipe e Smi-Unp, porterà al tavolo Sisac in vista della messa a punto della piattaforma negoziale.
Una proposta che di fatto contempla le Uccp come extrema ratio, da realizzare solamente se e quando possibile. E in ogni caso l'Unità complessa di cure primarie - per come la intendono i Pls - si arricchirebbe di una «p» in più («Uccp-p», cioè pensata ad hoc per pazienti pediatrici), che la connoti indiscutibilmente come «struttura specialistica che eroga prestazioni assistenziali, in sede unica o come sede di riferimento, tramite il coordinamento e l'integrazione dei pediatri di famiglia, tra loro o con altri professionisti di area pediatrica (specialisti di ambito pediatrico, personale infermieristico e amministrativo, assistente sociale)».

«Di fatto - spiega il presidente Fimp Giampietro Chiamenti - le Uccp si configurano come un ambulatorio a valenza essenzialmente erogativa. Una realtà che è stata pensata nella legge Balduzzi per la medicina di famiglia, dove le caratteristiche assistenziali e la numerosità di colleghi e pazienti è decisamente superiore, ma che solo in alcuni casi e in presenza di determinate caratteristiche può essere mutuata nell'ambito pediatrico. Dove, ormai da anni, abbiamo invece messo in campo realtà che con delle Aft, se non ancora il nome, presentano molti tratti. Penso ad esempio al nuovo modello di sanità di inziativa già attuato dai colleghi, o alla progettualità che caratterizza ad esempio le inziative nelle scuole o con le famiglie. O, infine, alla piccola diagnostica che ci consente di soddisfare la richiesta di cura dei pazienti senza inviarli in ospedale».

Per le Aft modello Fimp i pediatri nominerebbero un pediatra di famiglia con funzioni di coordinamento, senza poteri negoziali nei confronti dell'azienda, che rimangono di esclusiva competenza dei sindacati. Le modalità di costituzione delle Uccp-p sarebbero invece definite dagli accordi regionali in base alle risorse disponibili, «anche prevedendo un finanziamento a budget a livello aziendale o distrettuale».

«Resta fermo in ogni caso - e qui sono d'accordo tutte le sigle sindacali, compresa la Simpef che ha scelto di andare sola al tavolo Sisac - che l'accordo non potrà chiudersi al ribasso. «Se quella in corso è una trattativa che mira soprattutto al riordino organizzativo delle cure primarie - precisa Chiamenti - resta fermo che prevedere le Uccp comporterà necessariamente una redistribuzione delle risorse e con ogni probabilità l'impiego di fondi aggiuntivi per realizzare i nuovi servizi».