Lavoro e professione

Patto della Salute, dalla Siti una proposta per rafforzare i dipartimenti di prevenzione

di Rosanna Magnano

Un sostegno da parte delle Regioni all'operatività dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, chiamati a svolgere un ruolo di armonizzazione delle politiche integrate e intersettoriali di promozione della salute e un consolidamento delle principali attività in occasione dell'adozione dei Piani regionali di recepimento e di sviluppo territoriale del Piano nazionale della
Prevenzione. Sono questi i contenuti della proposta emendativa al Patto della Salute inviata dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin.

Gli interventi da rafforzare, secondo la Siti, vanno dalla profilassi attiva delle malattie infettive, alla gestione delle emergenze di sanità pubblica, al coordinamento degli screening oncologici, all'igiene alimentare e nutrizionale, all'igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro; dalla promozione di strategie preventive innovative per il contrasto delle malattie cronico-degenerative (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, obesità) al rapporto ambiente-salute.

«Lei ben sa, signor Ministro - si legge nella lettera firmata dal presidente della Siti, Michele Conversano - che ogni anno i 140 Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Unità Sanitarie Locali italiane, tramite i loro qualificati operatori, affrontano e risolvono emergenze infettive e ambientali, anche gravi; garantiscono la profilassi vaccinale a milioni di bambini, adolescenti, adulti e anziani; mantengono attivi importanti programmi di screening oncologici a favore di milioni di donne e uomini con benefici di salute evidenti e misurabili; si adoperano, con buoni risultati, sui
grandi temi della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; garantiscono la qualità delle acque potabili; promuovono interventi e iniziative per il controllo dei principali fattori di rischio delle malattie cronico-degenerative; garantiscono elevati livelli di igiene e sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché qualificate azioni di sanità pubblica veterinaria».



Per queste ragioni, sottolinea Conversano, «ritengo che in un documento programmatorio così importante non possa essere trascurato, ma anzi debba essere evidenziato e sostenuto, il ruolo fondamentale svolto dai Dipartimenti di Prevenzione per la tutela della salute dei cittadini».

La proposta emendativa della Siti

PATTO PER LA SALUTE 2014-16

ART. 16

Piano nazionale della Prevenzione e Dipartimenti di Prevenzione

1. Le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, in coerenza con lo schema di Piano nazionale della Prevenzione, in corso di approvazione, convengono di confermare per gli anni 2014-2016, a valere sulle risorse di cui all'art. 1 comma 1 del presente Patto, la destinazione di 200 milioni di euro annui, oltre alle risorse individuate a valere sulla quota di finanziamento vincolato per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale, ai sensi dell'articolo 1, comma 34 della legge 27 dicembre 1996, n. 662 e successive integrazioni, come previste dalla Tabella 1, allegata a presente Patto.

2. Con il presente Patto le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano convengono che il 5 per mille della quota vincolata per il Piano nazionale della prevenzione, di cui agli accordi previsti per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale indicati al comma 1, venga destinato a una linea progettuale per lo svolgimento di attività di supporto al Piano nazionale della prevenzione medesimo da parte dei network regionali dell'Osservatorio nazionale screening, Evidence-based prevention, Associazione italiana registri Tumori.

3. Le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano si impegnano a mettere in atto ogni utile intervento per promuovere la salute in tutte le politiche ed attuare la promozione della salute attraverso politiche integrate ed intersettoriali a sostegno del diritto di ciascun cittadino a realizzare il proprio progetto di vita in un disegno armonico di sviluppo del territorio e della comunità in cui si vive ciascuno. A tal fine le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano si impegnano a sostenere l'operatività dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Unità Sanitarie Locali, chiamati a svolgere l'indispensabile ruolo di armonizzazione delle citate politiche integrate ed intersettoriali di
promozione della salute.

4. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano si impegnano altresì, in occasione dell'adozione dei Piani regionali di recepimento e di sviluppo territoriale del Piano nazionale della Prevenzione, a consolidare le attività dei Dipartimenti di Prevenzione di comprovata efficacia, con particolare riferimento alla profilassi attiva delle malattie infettive, alla gestione delle emergenze di sanità pubblica, al coordinamento degli screening oncologici, all'igiene alimentare e nutrizionale, all'igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro; a dismettere le pratiche ispettive, autorizzative e certificative inutili ed obsolete; a promuovere e sostenere strategie preventive innovative, con particolare riferimento al contrasto delle malattie cronico-degenerative di maggior rilevanza sociale (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, obesità) e al rapporto ambiente-salute.