Lavoro e professione

Patto salute, per la Cgil «primo passo utile ma non sufficiente»

«Un primo passo utile ma non sufficiente. Ora bisogna mettere in sicurezza il diritto alla salute, colpito duramente dai ticket e dai tagli di questi anni». Così la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, commenta l'intesa raggiunta ieri tra governo e regioni sul nuovo patto per la salute. Nel merito, osserva la dirigente sindacale, «per quest'anno il fondo sanitario stabilito dal patto sarà di 109,9 miliardi, non vi saranno perciò i 2 miliardi di ticket aggiuntivi: si tratta di un risultato positivo, dovuto anche alla nostra pressione. Per gli anni successivi il finanziamento finalmente cresce, ma è inferiore (-3,5 miliardi) a quello che aveva annunciato il ministro lorenzin, e potrà essere ridotto in caso di manovre finanziarie. Tuttavia é importante sia finita la stagione dei tagli lineari».

Per Lamonica «gli argomenti che il patto affronta sono ambiziosi: riordino rete ospedaliera per potenziare cure primarie e assistenza territoriale, non autosufficienza e cronicità, piani di riqualificazione al posto dei punitivi piani di rientro, revisione ticket e nuovi Lea, i risparmi della spending review restano in sanità e altro. Ma - precisa - sono tutti titoli da realizzare davvero e per farlo bisogna aprire un grande "cantiere per l'innovazione" che coinvolga operatori, cittadini, associazioni sociali e sindacato. Questo non è avvenuto finora, anzi: il patto è il frutto di un confronto tra governo e regioni, esclusivo e chiuso ad ogni dialogo».
Secondo il segretario confederale della cgil «per ristabilire in tutto il paese il diritto universale alla tutela della salute e a cure di qualità serve ben altro, bisogna mettere in moto le migliori energie, a partire dal lavoro. Per questo la cgil incalzerà l'attuazione del patto con la campagna "salviamo la salute", che da settembre a giugno attraverserà l'italia con mobilitazioni e iniziative. Cinque proposte chiare per: abolire i ticket, lotta alla corruzione, salute semplice e veloce, assistenza h 24 socio sanitaria con le case della salute, qualità del lavoro e qualità dei servizi», conclude Lamonica.