Lavoro e professione

ESCLUSIVA/ Patto per la salute, un'intesa tra vecchi slogan e nuovi propositi. Parlano Milillo (Fimmg), Testa (Snami) e Chiamenti (Fimp)

L'elaborazione del Patto per la salute è durata tre anni. «Se le Regioni avessero accettato prima di assumere impegni nei confronti del Governo, mettendo in atto gli interventi necessari mirati alla sostenibilità e in particolare alla riorganizzazione territoriale, la disponibilità di risorse per il Ssn oggi sarebbe stata ancora superiore all'attuale». È quanto sostiene Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg che proietta la sua visione: «Anche il nuovo Acn sarebbe forse già firmato. Anche la revisione del titolo V avrebbe forse potuto recuperare maggiori autonomie alle Regioni». Per Milillo la politica espressa dalla Conferenza delle Regioni in questi ultimi anni è stata infatti «assolutamente incomprensibile e arrogante».

Per Angelo Testa, presidente nazionale Snami, il Patto è solo una raccolta di slogan e buoni propositi. La questione centrale sollevata dal sindacato nazionale autonomo dei medici è «come si produce il risparmio in sanità e come eventualmente lo si stabilizza in essa perché possa essere reinvestito». «Nel territorio spariranno associazioni - continua - reti e gruppi per essere sostituiti ex novo da Aft e Uccp secondo i dettami della Balduzzi. Ci si comporterebbe così in una "famiglia normale", se le forme associative attuali non funzionassero, il che non è vero, e se come contraltare le Aft e Uccp funzionassero invece benissimo perché lo hanno dimostrato nella loro fase sperimentale, graduale e con i correttivi in corso d'opera. Ma questo non è vero perché esistono solamente abbozzate nelle teste di chi le vuole e quindi sono virtuali e impalpabili».

Positivo il commento della Fimp: secondo il presidente nazionale Giampietro Chiamenti, l'accordo tra il ministro Lorenzin e Regioni sul Patto per la salute «allontana la conflittualità all'interno del Ssn e avvicina l'avvio concreto delle trattative per il rinnovo degli Accordi nazionali del comparto delle cure primarie fino a ora svoltisi in un contesto pre-negoziale». Per pediatria di famiglia, tuttavia, l'intesa lascia irrisolte alcune questioni di fondo: dal riordino dell'assistenza pediatrica territoriale a una maggior attenzione alla salvaguardia delle specificità del modello di prevenzione e assistenza dedicato al bambino e all'adolescente.

"Importante passo avanti. Ma se lo avessero fatto prima.."

Giacomo Milillo, Segretario nazionale generale Fimmg

"Il Patto lascia irrisolti nodi sul riordino dell'assistenza pediatricaterritoriale"

Giampietro Chiamenti Presidente Nazionale Fimp

"Poche idee e poca progettualità"

Angelo Testa Presidente nazionale Snami