Lavoro e professione

Farmacie: Federfarma, pronti a confronti dopo Consulta

«Speriamo che la sentenza della Consulta sull'esclusiva dei farmaci di Fascia C alle farmacie metta la parola fine a tutti i pregiudizi ideologici». L'auspicio è di Annarosa Racca, presidente Federfarma, che in un messaggio inviato oggi alle Istituzioni torna sull'argomento, segnalando che «le farmacie sono pronte ad aprire un confronto onto con le Istituzioni per garantire un sempre più elevato livello di assistenza ai cittadini».

«La Corte Costituzionale - scrive Racca - a conferma di una posizione consolidata e in linea con quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea, con la sentenza n. 216 del 18 luglio, ha respinto la richiesta di giudicare incostituzionali le norme che consentono solo alle farmacie di dispensare medicinali di fascia C (a carico del cittadino) con obbligo di ricetta medica. Con questa sentenza Corte Costituzionale, ancora una volta, ha ribadito che la normativa che regola il funzionamento del servizio offerto dalle farmacie è pienamente legittima ed efficace, in quanto finalizzata a garantire la tutela della salute quale diritto costituzionalmente garantito. Proprio allo scopo di garantire, attraverso la distribuzione dei farmaci, un diritto fondamentale come quello della salute - sottolinea la Consulta - il legislatore ha organizzato il servizio farmaceutico secondo un sistema di pianificazione sul territorio, per evitare che vi sia una concentrazione eccessiva di esercizi in certe zone, più popolose e perciò più redditizie, e nel contempo una copertura insufficiente in altre con un minore numero di abitanti».

«La Corte - prosegue il presidente Federfarma - ricorda anche come il Legislatore abbia posto a carico delle farmacie una serie di obblighi che fanno sì che le farmacie offrano una serie di garanzie maggiori di tutti gli altri esercizi. Non solo, ma il Legislatore ha anche affidato alle farmacie nuove funzioni assistenziali di stretta collaborazione con il Ssn, completando un quadro normativo complesso che va valutato nel suo insieme per il contributo che assicura alla tutela della salute. La sentenza della Corte Costituzionale è un ulteriore importante riconoscimento dell'importanza del servizio svolto dalle farmacie che è efficiente grazie al sistema di regole vigenti; sistema che non va alterato perché a pagarne le conseguenze sarebbe il cittadino che rischierebbe di non poter più usufruire di un servizio farmaceutico efficiente e capillare».

«Le farmacie italiane - conclude Racca - auspicano che questa sentenza possa finalmente mettere la parola fine a un approccio ai temi del servizio farmaceutico condizionato da pregiudizi ideologici e basato su un'ottica meramente liberista e commerciale e favorisca invece una valorizzazione del contributo professionale che le farmacie possono dare per garantire un sempre più elevato livello di assistenza sanitaria ai cittadini. Le farmacie sono pronte al confronto con le Istituzioni per individuare le forme di collaborazione più utili ed efficaci per raggiungere questo obiettivo.