Lavoro e professione

Emergenza-urgenza, ecco il Manifesto Fimeuc

«Trovare una linea comune per declinare e sottoporre alle istituzioni con voce unitaria le istanze degli operatori che operano nell'emergenza urgenza». Questa, spiega la nuova presidente della Fimeuc - a cui di recente hanno aderito anche Anaao e Cimo-Asmed - Adelina Ricciardelli, è la finalità con cui è stato approvato il primo Manifesto (2014-2016) sul sistema dell'emergenza-urgenza in Italia.
Un documento che arriva dopo l'elaborazione degli Standard organizzativi-tecnici e strutturali presentati alla XII Commissione Sanità del Senato nel Marzo 2012, strumento guida - ricordano dalla Federazione di medicina di emergenza-urgenza e catastrofi - anche nei tavoli tecnici istituzionali intersocietari attivi dal 2012 presso il ministero Salute (linee guida di indirizzo triage e Obi) e Agenas (Requisiti organizzativi del Sistema di emergenza pre-ospedaliero e ospedaliero).

Le richieste. Tra le priorità elencate nel documento, la previsione di un dipartimento monospecialistico integrato territorio-ospedale su base provinciale e di area vasta cui afferiscano mezzi di soccorso, Co 118, punti di primo intervento, Ps e Obi generale e pediatrica e Mu-semintensiva delle aziende; la rotazione del personale sulle varie articolazioni, per favorire la figura del medico unico dell'emergenza; istituire le Obi generali e pediatriche e le MU-semintensive per i bacini indicati nel regolamento sugli standard; attribuire un codice di disciplina alle Uo di MU-semintensiva così da censire le attività di queste unità; ridurre il numero di affinità e di equipollenze per l'accesso alla direzione di strutture e valorizzare l'anzianità di servizio nelle articolazioni dell'area emergenza-urgenza; aumentare i contratti per la specializzazione di medicina di emergenza-urgenza per arrivare progressivamente a coprire il fabbisogno; rivedere gli standard di personale del settore, tenendo conto che nei Ps e nell'emergenza preospedaliera il tempo minimo che un medico dedica al paziente è di 30 minuti; rivedere il numero dei mezzi sul territorio in relazione all'introduzione dell'auto medica e delle acquisite competenza infermieristiche; implementare un sistema di indicatori di efficacia e sicurezza dei Lea nel settore, più appropriato in relazione agli esiti; portare a termine il passaggio alla dipendenza dei medici dell'emergenza preospedaliera che hanno maturato i requisiti e che ne facciano richiesta; accelerare le procedure per la stabilizzazione dei medici dell'emergenza ospedaliera con contratto dipendente a tempo determinato per più di tre anni e nelle regioni in piano di rientro al netto dello sblocco del turnover sui cessati; riconsiderare la stabilizzazione dei medici con contratti atipici la cui attività sia stata fondamentale per il Lea emergenza-urgenza.