Lavoro e professione

Per i futuri medici specializzazioni più brevi: la riforma entro il 2014

di Marzio Bartoloni

Chi sogna di diventare chirurgo, gastroenterologo o psichiatra aspetterà un anno in meno per esercitare la professione. Già dal prossimo anno accademico dovrebbe accorciarsi la durata delle specializzazioni mediche a 3-4 anni in media, contro i cinque di oggi. Entro l'anno infatti - come ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini - sarà approvata la riforma delle scuole di specializzazione. 

Il 15 ottobre ci sarà la prima riunione del tavolo tecnico che comincerà i lavori partendo dal documento che era stato predisposto esattamente un anno fa per l'ex ministro Carrozza. L'obiettivo è quello di approvare la riforma entro dicembre, dopo aver sentito anche il ministero della Salute.

Attualmente sono cinquantasei le scuole di specialità a cui ci si può iscrivere al termine del corso di studi di un laureato in medicina.

Il ministro Giannini assicura: riforma entro il 2014. Il decreto interministeriale in materia di durata dei corsi delle scuole di specializzazione medica sarà adottato entro il 31 dicembre 2014, e il ministero ha già convocato per il 15 ottobre un tavolo tecnico: così ha confermato il ministro dell'Istruzione, università e Ricerca Stefania Giannini, rispondendo al question time alla Camera a un'interrogazione del deputato di Forza Italia, Rocco Palese. «Il decreto riguarda la durata delle scuole, ed è questo il punto cruciale sul quale il Governo si è impegnato in termini di riduzione dell'anno e di riallineamento degli standard europei - ha spiegato il ministro - ma riguarda altresì la riformulazione degli ordinamenti didattici, che sono poi la parte centrale del progetto formativo di ogni specializzando. Obiettivo primario di tutta questa operazione è quello di garantire l'alta qualità della formazione specialistica, di mantenerla e rafforzarla e di consentire agi specializzandi di terminare il loro percorso formativo in linea con il contesto internazionale».

«Il ministero - ha proseguito Giannini - ha convocato per il 15 ottobre il tavolo tecnico composto da Consiglio Universitario Nazionale, Conferenza dei Rettori, rappresentanti del Consiglio Studentesco Nazionale per predisporre, nell'arco di due settimane, il progetto complessivo, che, sentito poi il ministero della Salute, porti all'adozione dei provvedimenti entro i termini previsti, cioè il 31 dicembre 2014».

«Il Consiglio universitario Nazionale approverà e delibererà in merito nella seduta successiva del 31 ottobre e la successiva adozione da parte del ministero del decreto interministeriale avverrà entro il 15 dicembre del corrente anno», ha garantito il ministro.

L'obiettivo della riforma è quello di accorciare la durata dei corsi. Il tavolo tecnico che sarà convocato il prossimo 15 ottobre ripartirà dal documento che una commissione di studio sulle scuole di specializzazione - coordinato dal presidente del Cun, Andrea Lenzi - aveva concluso a novembre del 2013. Documento che era stato consegnato all'ex ministro dell'Istruzione Carrozza e che è composto di sette parti. La prima interviene sulla revisione degli ordinamenti, forse la parte più delicata, delineando le regole per accorpamenti, classi e aree, obiettivi formativi, tronco comune e attività professionalizzanti. Poi c'è una proposta per rivedere i requisiti per l'attivazione delle scuole di specializzazione e una sugli indicatori di performance. Viene anche ipotizzata l'introduzione di un esame finale che preveda una sorta di certificazione nazionale degli specialsiti. L'obiettivo finale come detto è quello di accorciare la durata dei corsi di specializzazione che oggi - dopo il Dm del 1 agosto del 2005 - sono in media più lunghi rispetto agli standard europei stabiliti dalla direttiva Ue 36 del 2005. L'indicazione dovrebbe essere di arrivare auna durata media di 3-4 anni, con alcune eccezioni - forse le branche di chirurgia - che potrebbero rimanere di 5 anni