Lavoro e professione

Verso lo sblocco del turn over: ecco il testo del Dpcm precari e la relazione Lorenzin

di Lucilla Vazza

La giornata di oggi potrebbe portare un regalo in vista del Natale per il personale precario della sanità pubblica, che continua tra mille difficoltà a garantire l'erogazione dei Lea. Il ministro Beatrice Lorenzin, infatti, ha trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di Dpcm, con cui si dà attuazione a quanto disposto dall'articolo 4, comma 10, del decreto legge 31 agosto 2013 n. 101 "Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni", poi convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125.

Lorenzin soddisfatta. Si tratta del provvedimento che può rappresentare concretamente un primo decisivo passo verso la conclusione di un'epoca nefasta per i lavoratori della sanità pubblica, portando a quello sblocco del turn over che è diventato obiettivo (e spesso chimera) di migliaia di precari. Il passaggio al vaglio finale della Stato-Regioni non può che portare grande soddisfazione al ministro che infatti ha espresso parole di grande ottimismo in una nota ufficiale «È un primo passo molto importante, già concordato con le Regioni nell'ambito del Patto della Salute, per ricominciare a dare stabilità e sicurezza a chi opera negli ospedali italiani con fatica e sacrificio. Nei prossimi giorni sarò impegnata a studiare ulteriori interventi anche normativi, nell'ambito del riordino degli enti vigilati e nel settore della ricerca. Ridurre nelle aziende ospedaliere altre sacche di precariato deve essere un nostro obiettivo».

Il testo ha un attraversato un complesso iter tra i ministeri dell'Economia e quello della Semplificazione, una volta acquisita l'intesa della Conferenza, permetterà l'avvio di procedure concorsuali riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale.

Nel dettaglio, il Dpcm si propone pertanto di disciplinare:

• le procedure di reclutamento speciale transitorie (2013-2016), destinate al personale in possesso di contratto di lavoro a tempo determinato in misura non superiore al 50 per cento delle risorse finanziarie disponibili per assunzioni a tempo indeterminato;
• le procedure di reclutamento speciale per LSU e LPU;
• la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato;
• la possibilità di partecipare alle procedure in questione per il personale dedicato alla ricerca in sanità e per il personale medico in servizio presso il pronto soccorso delle aziende sanitarie locali, con almeno 5 anni di prestazione continuativa, ancorché non in possesso della specializzazione.

Ricordiamo che questo provvedimento non porterà oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato in quanto si limita a disciplinare specifiche procedure concorsuali riservate nel rispetto di quanto, a suo tempo, previsto dal Dl 101/2013, poi convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125, tenuto conto dei vincoli assunzionali esistenti a legislazione vigente.