Lavoro e professione

Unisalute: con la crisi le famiglie tagliano tutto, anche le visite mediche

di Lucilla Vazza

Meno soldi in tasca alle famiglie e, ça va sans dire, a farne le spese è anche la salute: ci si cura, ci si fa visitare dagli specialisti, ma solo quando strettamente necessario. Lo spiega la nuova ricerca dell'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, il 53% degli italiani ha razionalizzato negli ultimi 12 mesi le spese per la salute. Il 38% fa solo le visite indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente di effettuare
meno controlli per motivi economici.
A soffrire in misur maggiore sono state la famiglie del Sud Italia che hanno stretto la cinghia anche sul fronte salute (59%).
Ad ulteriore conferma di come l'attenzione alle spese coinvolga anche la salute il dato secondo cui più di un italiano su quattro (27%) abbia diminuito la frequenza con cui si rivolge alla sanità privata - notoriamente più costosa di quella pubblica - e ben il 75% degli intervistati dichiara che ciò é dovuto a questioni economiche.

La scelta del privato: questione di tempi. Quando si rivolge alla sanità privata, la metà degli italiani (52%) lo fa perché i tempi di attesa nel pubblico sono troppo lunghi e non sempre ci si può permettere di spettare troppo per curare la propria patologia.
Questa nuova fotografia conferma quanto già evidenziato da altre ricerca di UniSalute realizzate negli ultimi anni: i tagli alle spese che da qualche anno gli italiani sono costretti a fare riguardano anche le cure mediche. Questa tendenza ormai consolidata conferma pertanto come nei prossimi anni la sanità dovrà inevitabilmente essere sempre più sostenuta da forme di assistenza integrativa che supplisca alla contrazione dei redditi delle famiglie permettendo loro di garantirsi prestazioni sanitarie immediate e di qualità.