Lavoro e professione

Fp Cgil: da Aiop intollerabile attacco a sanità pubblica, applichino regole e contratti

di Fp Cgil

Ribadiamo la nostra ferma contrarietà all'uso spregiudicato del welfare come bancomat. Le risorse sono necessarie per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, visto che interi pezzi del sistema sono al collasso. Per questo siamo convinti che le Regioni debbano opporsi con maggiore determinazione a ulteriori riduzioni del finanziamento del Fondo Sanitario.
In tal senso ci indignano le dichiarazioni del presidente dell'Aiop, Gabriele Pelissero, che ieri in una lettera rivolta al Presidente Renzi e alla Ministra Lorenzin ha sferrato un attacco intollerabile alla sanità pubblica. Facile dare lezioni di imprenditoria se si è in condizione di creare profitti mentre si pretende di socializzare le perdite.

La sanità privata costa meno di quella pubblica. Vero. Principalmente perché non garantisce tutte le prestazioni del pubblico, con un'accentuata tendenza all'assunzione dei DRG più remunerativi e a minor costo. E poi, fatto non trascurabile, perché eroga salari più bassi, per giunta fermi al 2007. Organici ridotti, turni di lavoro massacranti nelle case di cura private, impossibilità di usufruire persino delle ferie.

L' Aiop, l'associazione che rappresenta questi datori di lavoro privati, ha sottoscritto un nuovo contratto per le Rsa, anche sanitarie, che abbatte salari e diritti, con organizzazioni "sindacali" di comodo, non rappresentative dei lavoratori. É facile spendere meno quando non si rispettano i diritti fondamentali dei lavoratori. Questo non significa che nella organizzazione della sanità pubblica non vi siano sprechi da combattere. Ma le risorse che possono essere risparmiate, dai ricoveri impropri a una più capillare risposta territoriale da mettere in campo, devono essere reinvestite nel potenziamento del sistema pubblico.

Non accetteremo il ricatto occupazionale che Aiop paventa di fronte ad ogni problema, o quando vuole ottenere qualcosa. Si rinnovi il contratto di lavoro, si accettino regole certe per gli accreditamenti, che tengano conto anche delle dotazioni di personale e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Solo così la sanità privata potrà essere un interlocutore credibile.
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