Lavoro e professione

Nicole, Aaroi-Emac: «Le responsabilità non riguardino solo i medici e gli operatori sanitari»

Stop ai comunicati scaricabarile sulla triste vicenda della morte della piccola Nicole a Catania. Lo auspica l'associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, l'Aaroi-Emac.

«Tragedie come quella accaduta a Catania, – sottolinea il presidente Alessandro Vergallo – nell'ipotesi che si dovesse accertare, eventualmente, che essa sia dipesa anche o addirittura solo da fattori organizzativi, potrebbero verificarsi anche a Roma come a Milano, perché oggi, da nord a sud, in particolare in ambito sanitario, quello che ha il budget più critico, gli equilibri tra Governo Centrale, Governi Regionali, e Amministrazioni Locali (comprese quelle delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere) non consentono di dar corso ad alcuna vera riforma sistematica, in quanto, ormai da diversi anni, le riduzioni di spesa hanno la meglio sulla sicurezza: se non si ammette quest'evidenza, qualunque approccio al problema è inutile».

«Ci auguriamo che gli eventuali suddetti profili di responsabilità - conclude l'Aaroi-Emac - non riguardino solo i medici e/o gli altri operatori sanitari; in caso contrario, ne resteremmo completamente sconcertati».


"E' indispensabile – conclude il Presidente dell'AAROI-EMAC – che almeno in tutti gli Ospedali, pubblici e privati, dotati di punto nascita, sia sempre presente un Anestesista Rianimatore in servizio di guardia anestesiologica separata dalla guardia rianimatoria, h24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno, in modo che sia evitato il rischio che debbano correre precipitosamente in sala operatoria o in sala parto l'Anestesista in servizio di pronta disponibilità da casa, oppure, forse peggio, il Rianimatore in servizio presso l'Unità di degenza costituita dalla Rianimazione, che deve abbandonare i pazienti degenti in Rianimazione, dove è più che mai evidente la necessità della continuità assistenziale».