Lavoro e professione

I pediatri Sipo: «Così va rivista la pediatria ospedaliera»

di Giorgio Bracaglia (Presidente nazionale Sipo)

Nel 2015 si muore ancora di meningite e di distress respiratorio in pediatria e neonatologia. I recenti tragici fatti di cronaca avvenuti in Sicilia e in Campania impongono alla politica l'onere di ripensare al sistema dell'emergenza urgenza in pediatria e più in generale alla sanità e all'assistenza pediatrica. Alla magistratura il compito di accertare responsabilità sui singoli casi. In ogni caso, la cronaca di questi giorni, che accende aspre polemiche anche sul piano politico, deve far riflettere
sul sistema ospedale-territorio e sulla scelta, per molte ragioni più che motivata, dello spostamento delle risorse dall'ospedale al territorio, soprattutto quando il paziente è un bambino. Infatti, diversamente dall' assistenza pediatrica di base, quella neonatale, ma soprattutto quella pediatrica pagano un prezzo altissimo ove non esistono realtà assistenziali con strutture di alta Complessità. A tutto ciò si aggiunge anche il blocco del turn over in ospedale, che significa nella pratica
sottorganico e medici stressati da turni di lavoro massacranti. Aver stabilito che deve esistere una Unità Operativa pediatrica ogni 400.000 abitanti può andar bene, ma non basta.

Per la Sipo è ora più che mai necessario costituire, insieme alle altre società Scientifiche, un tavolo di lavoro con il Ministero per stabilire quali devono essere compiti e funzioni delle Unità Operative di Pediatria Ospedaliera, quanti medici devono essere in organico, quando deve esserci un Pronto soccorso pediatrico (si spera sempre) con personale dedicato visto che mediamente il 20% dell' attività di un Pronto Soccorso riguarda bambini al di sotto di 14 anni. E' il tempo, inoltre, di definire i criteri per l'osservazione breve in Pediatria, tanto da poter osservare un bambino per il tempo necessario per renderlo dimissibile.

Codificare il trasporto pediatrico presso la Tip e/o i centri di cardio e neurochirurgia e collegare in rete telematica le strutture pediatriche per la ricerca dei posti letto anche in emergenza. Ove esiste un sistema di trasporto neonatale efficiente è possibile ridurre il
rischio di morte in ambulanza fin quasi allo zero. Non devono più esistere regioni o macroregioni senza un sistema di trasporto neonatale in cui il trasferimento di un neonato inizi senza sapere dove andrà a finire o non stabilizzato. Quanto avvenuto in Sicilia alla piccola Nicole è inaccettabile.
Inoltre, per la Sipo è necessario che in ogni pediatria ci siano 2 o più posti dedicati alla terapia semintensiva e 2 posti di isolamento pediatrico. Tutto ciò impone il conteggio e la definizione del personale necessario per ottenere buoni output e outcome di salute di elevato livello attraverso un
sistema efficace ed efficiente. Soglie al di sotto del quale non si può e non si deve andare. Per contro, assistiamo oggi all' esistenza di pediatrie con 3-4 medici, 5-8 posti letto, 5-10.000 visite in Pronto soccorso e attività di sala parto. I pediatri della Sipo non chiedono aumento di spesa,
chiedono di regolamentare e a chi spetta, di verificare il rispetto delle regole stabilite nell' interesse dei nostri piccoli cittadini. Perché investire oggi significa risparmiare domani.