Lavoro e professione

Petizione dei medici contro il comma 566: evitare nuovi contenziosi

L'Alleanza per la professione medica (Apm) ha individuato un rischio molto grave nel breve testo del comma 566 inserito nella Legge di stabilità e ha lanciato una petizione aperta a tutte le associazioni rappresentative del mondo medico con l'obiettivo di evitare futuri contenziosi e definire «l'atto medico».

La linea di confine «Il comma 566 in poche righe riscrive le norme che regolano le relazioni professionali fra i laureati in medicina e chirurgia e tutte le professioni sanitarie – si legge nel testo della petizione - Relazioni disciplinate sino ad oggi dalla legge 42/1999, che riconosceva per tutti i profili professionali lo stesso criterio limite, rappresentato dalle competenze previste per le professioni mediche». Tale criterio, secondo Apm, è abbattuto «per lasciare posto ad una grigia linea di confine, fra gli atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia», di competenza del medico, distinguendoli da atti semplici tutti da definire e che, se riguardano diagnosi e terapia non possono essere di competenza di altre professioni.

Responsabilità individuali Per quanto riguarda il riferimento alle responsabilità individuali e di equipe, gli argomenti utilizzati finora per chiarire, si rifanno puntualmente all'esempio di una squadra di calcio, dove tutti i giocatori partecipano ugualmente alla competizione. «Dal nostro punto di vista l'esempio non è calzante – spiega Riccardo Cassi portavoce di Apm - Le equipe sanitarie non sono composte da elementi con la stessa formazione e le stesse competenze, quindi, il termine equipe dovrebbe essere meglio inteso come equipaggio, nell'ambito del quale si riconoscono il comandante e gli ufficiali e dove ognuno ha dei compiti ben precisi».

Il rischio contenziosi Insomma, per Apm «quando si lasciano dei compiti non assegnati o, peggio ancora, la cui attribuzione non è chiara per tutti, si aprono le porte ad una nuova forma di contenzioso». Per evitare questo rischio e porre fine al modo di procedere utilizzato sino ad ora, Apm chiede che si provveda a definire in maniera positiva le competenze del medico con un chiaro riferimento alla Definizione europea di Atto Medico adottata dall'Unione Europea dei Medici Specialisti (Uems) e nella quale si riconoscono numerose Società scientifiche europee.

L'intervento del ministro «Consapevoli del fatto, che la soluzione di questo problema debba passare attraverso una soluzione giusta e orientata alla tutela della salute dei cittadini – scrive ancora Apm - chiediamo al Ministro della Salute di volersi fare parte attiva, insieme ai rappresentanti delle Regioni, per il superamento del comma 566, e che questo venga riassorbito in una normativa complessiva e coerente con i ruoli e la formazione dei professionisti, attraverso un reale confronto per rappresentare egualmente tutti i soggetti interessati alla soluzione di questo delicato problema».